Femminicidio di Nago: per le donne della Cgil «il contrasto non funziona»

Il coordinamento donne della Cgil/Agb, dopo il recente caso di femminicidio in regione, si chiede se le politiche di contrasto e prevenzione alla violenza domestica fin qui realizzate siano davvero quelle più efficaci.

I dati del ministero dell’interno riferiscono un calo generalizzato dei reati più gravi, tranne quelli che riguardano i femminicidi. «Quello che è successo a Nago ne è la prova», afferma Doriana Pavanello in una nota.

Per il coordinamento donne, almeno per i casi conosciuti dalle autorità che riguardano maltrattamenti e violenze contro le donne, anche in assenza di esplicita denuncia della vittima, sarebbe necessario intervenire subito con la presa in carico immediata del maltrattante da parte dei servizi di salute mentale. Secondo Pavanello, bisognerebbe inoltre intervenire nei confronti della vittima, che andrebbe allertata, informata, seguita psicologicamente per aiutarla ad uscire dall’inferno di una relazione che, purtroppo e troppo spesso, ha epiloghi fatali. «Per questo abbiamo sempre affermato che le misure di protezione in caso di violenza domestica debbano scattare immediatamente anche in assenza di esplicita denuncia da parte delle donne che ne sono vittime», conclude la sindacalista.

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