Il regalo degli alpini: lezioni di gentilezza Ma il rischio sull'Adunata sono i tanti spillatori di birra

di Patrizia Todesco

Ci sono particolari che fanno la differenza. Atteggiamenti positivi che possono essere «contagiosi». Un esempio è quanto accaduto ieri un supermercato di Lavis dove gli alpini hanno offerto uno dei prodotti più ricercati del momento (e non solo): la gentilezza, il dare all'altro senza aspettarsi nulla, senza alcun rendiconto. 

Un gruppo di alpini di Bergamo ospitati in paese era nel negozio per effettuare le scorte per i pranzi e le cene di questi giorni. Dunque erano lì da privati cittadini, ma subito hanno saputo mettere in mostra il loro lato migliore. In maniera naturale, quando erano alla cassa, si sono offerti con alcune signore per aiutarle a riempire i sacchetti della spesa. Un gesto genuito e spontaneo che però ha colpito. Si sono dimostrati ospiti eccezionali, capaci di dare l'esempio in un momento qualsiasi di una giornata qualsiasi. E poi hanno rallegrato l'ambiente con la loro allegria. Saluti cortesi, battute, inviti alla sfilata, capacità di dialogare con tutti e di entrare in sintonia anche con i più piccoli per i quali molti di loro sono sicuramente un esempio da seguire. 

E ieri in tanti hanno potuto toccare con mano lo spirito alpino. In città gli arrivi hanno iniziato ad essere massicci. Famiglie, singoli e gruppi. C'è chi è arrivato per divertirsi e chi per lavorare. Tra questi ultimi ci sono i tanti volontari del S.O.N., il servizio d'ordine nazionale. Sono 250 e sono alloggiati presso la caserma Pizzolato. «In questo momento siamo fuori servizio - spiegano Nicola Di Ridolfi, Giancarlo Contrisciani, Filippo Cargini e Alvaro Guardiani, mentre sono seduti al tavolino di un bar di via Roma - in quanto il nostro turno inizierà questa sera. Ci chiamano ad ogni adunata e noi aderiamo volentieri all'invito. I nostri servizi sono i più vari: controlliamo il tragitto della sfilata, le postazioni in cui verranno posizionate le transenne, i varchi, gli attraversamenti. Tutto quello che serve per far funzionare tutto bene». Nadir Zanonà di Aosta, Bruno Cavallo di Cuneo e Massimo Candela a Trento sono invece arrivati per diversi. «Siamo qui da lunedì ma non c'era possibilità di sistemarsi nelle aree attrezzate in quanto le piazzole vengono assegnate a partire da giovedì. Così abbiamo occupato piazza General Cantore». In piazza Dante danno spettacolo coinvolgendo anche trentini e turisti. Tra questi anche un gruppi di tedeschi che non riesce bene a capire il significato dell'auto allestita in piazza e del vociare di questi strani personaggi con il cappello piumato in testa. Però sembrano divertiti e chiedono di poter fare una foto di gruppo. Di certo anche qui l'aria è festosa e la situazione è sotto controllo. Dunque il messaggio degli alpini fino ad ora è positivo.

Al di là della storia, del messaggio di pace, gli alpini stanno regalando alla città un aria di festa e i tricolori rinfrescando in ognuno del sano patriottismo. A fare paura, però, sono le decine di spillatori sparsi in tutta la città. La città sembra una grandissima birreria a cielo aperto e il rischio che più di qualcuno possa abusare è decisamente concreto. E sarebbe proprio un peccato.

comments powered by Disqus