«Meglio fermarsi per niente che lasciare gente a terra»

La presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia sull'autista che non si è fermato per raccogliere alcuni richiedenti asilo a Marco

«L’azienda verificherà quanto segnalato dall’autista attualmente sotto procedimento disciplinare. Se risulterà che altri autisti di Trentino Trasporti hanno saltato la fermata a Marco nei pressi del campo profughi, l’azienda procederà di conseguenza. Ma al momento stiamo vagliando la posizione di un solo dipendente, le cui dichiarazioni peraltro (vedi l’Adige di ieri, ndr) contengono diverse inesattezze. A cominciare dal fatto che afferma di non aver potuto comunicare con l’azienda. È falso, ha avuto fin da subito la possibilità di spiegare la sua posizione». Così la presidente di Trentino Trasporti Monica Baggia.

A quattro giorni dall’esplosione del caso, la vicenda dei profughi lasciati alla fermata di via Pinera a Marco per due giorni di fila dall’autobus guidato da Moreno Salvetti (consigliere comunale ad Avio, ex assessore dello stesso Comune, autista con 20 anni di servizio alle spalle e delegato sindacale Uil) non smette di alimentare polemica ( vedi articolo a fianco ). Ieri il diretto accusato, intervistato dall’Adige, ha sottolineato che si sarebbero verificati altri episodi simili, prima degli scorsi lunedì 5 dicembre e martedì 6 dicembre. Episodi che non lo avrebbero visto coinvolto in quanto, nei due casi in cui è stato «pizzicato» con tanto di video e che sono finiti agli onori delle cronache, lui stava sostituendo un collega su una tratta mai fatta prima. «E se qualcuno si è preparato alla fermata con i cellulari per fare i video - è il ragionamento della UilTrasporti, che difende il collega ed associato nella vertenza interna - è ovvio che sapeva di andare “a botta sicura”, e che quindi c’erano stati altri casi in precedenza che però non potevano riguardare Salvetti».

«Comunque sia - continua Baggia - oltre a chiarire che le strumentalizzazioni che si cercano di fare del caso non mi piacciono, e che il procedimento disciplinare interno non porterà comunque al licenziamento dell’autista, voglio sottolineare che direttiva esplicita dell’azienda, a tutti gli autisti, sia del servizio urbano che extraurbano, è chiara: nel dubbio, ci si deve fermare in presenza di persone in attesa alla fermata. Meglio una fermata inutile in più che il rischio di lasciare a terra qualcuno».
Nel frattempo anche i vertici provinciali della Uil intervengono sulla vicenda. «La Uil del Trentino - commenta il segretario generale Walter Alotti - auspica che gli approfondimenti tecnici e le eventuali possibili code legali del caso, facciano emergere la correttezza dell’agire del lavoratore, iscritto alla Uiltrasporti, e la limpidezza e coerenza aziendale nell’applicazione dei regolamenti e delle procedure disciplinari. Nel supportare ogni lavoratore nella tutela dei propri diritti, diritto costituzionalmente inviolabile, la Uil del Trentino ribadisce inoltre i propri valori fondanti di uguaglianza, giustizia e libertà, senza alcuna discriminazione, così come espressi dalla Costituzione Italiana, in cui tutti i propri aderenti si devono riconoscere».

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