«Mancano ancora posti studio» Il Collettivo Refresh raccoglie 300 firme

«È già passato un anno dal provvedimento che ha portato alla riduzione dell'orario di apertura della Biblioteca Cavazzani (Cial) in seguito all'apertura della Biblioteca universitaria centrale e come studenti e studentesse di questo ateneo anche quest'anno ci siamo trovati a fronteggiare la carenza di aule studio.

Un problema che certo non è nuovo, ma che si fa sentire ogni anno di più, pronto ad esplodere con la puntualità della sessione». Lo scrive in una nota il Collettivo Universitario Refresh (Cur) che attacca i vertici dell'ateneo: «Il taglio di 150 posti è stato imposto con rigoroso successo anche quest'anno e il rettore, pur riconoscendo il problema come reale, continua a prendere decisioni escludendo la maggioranza della componente universitaria e proponendo soluzioni-tappabuco». Il Collettivo universitario sostiene che la situazione quest'anno si è aggravata in seguito alla chiusura di alcune aree della Biblioteca centrale alla sera e durante i fine settimana. 

Secondo gli studenti la scarsità di posti studio è confermata dai numeri: gli iscritti totali all'ateneo sono 16.396 mentre i posti studio disponibili nel polo di città sono solamente 1.777. «È nata così l'idea - prosegue la nota - di raccogliere firme, opinioni, lamentele e desideri nelle varie facoltà del centro e davanti alle biblioteche provando ad immaginare un percorso collettivo che miri alla risoluzione del problema dei posti studio». I 300 hanno sottoscritto la petizione. A loro e a chi ha a cuore il problema, il Collettivo dà appuntamento 
martedì 13 febbraio, alle 18, nella facoltà di Sociologia, «affrontando il tema delle aule studio e, più in generale, del diritto allo studio».

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