Centri storici più belli, ecco 40 milioni Contributi provinciali per i proprietari

Quanto volte nelle nostre città ma soprattutto nei paesi delle vallate trentine si vedono edifici di valore storico e architettonico ridotti a ruderi cadenti che deturpano e rattristano paesaggi potenzialmente da cartolina. Un decadimento che la giunta provinciale cerca ora di frenare con uno stanziamento ad hoc di 40 milioni di euro. 

Abbellire i centri storici ma anche incentivarne la residenza e valorizzare i materiali locali sono gli obiettivi che si pone la delibera adottata ieri in via preliminare su proposta dell'assessore all'urbanistica Carlo Daldoss. Il provvedimento, che dovrà passare al vaglio della commissione consiliare prima dell'approvazione definitiva, prevede la concessione di contributi destinati alla sistemazione e al rifacimento delle facciate degli edifici nei centri storici. Destinatari potranno essere i soggetti privati e le cooperative proprietarie degli edifici e il contributo potrà essere esteso anche alla ristrutturazione degli interni, a patto che siano abitazione principale di chi lo effettua e che sia collegato comunque con l'intervento sulla facciata. 

Lo stanziamento complessivo è stato raddoppiato rispetto alle previsioni iniziali accogliendo in Finanziaria un emendamento delle opposizioni, primo firmatario Rodolfo Borga, e verrà speso tutto nel corso del 2018. Il bando prevede la possibilità di presentare le domande, con una procedura semplificata, a partire dal mese di marzo ma potranno riguardare retroattivamente anche interventi effettuati dal primo gennaio scorso.
Una parte consistente, pari a 10 milioni, sarà riservata alle giovani coppie. «Un modo - sostiene Daldoss - per incentivarle a comprare casa in centro storico sistemandola con consistenti sgravi fiscali». Un milione sarà invece riservato alle domande presentate da anziani per interventi anche relativi alla possibilità di migliorare l'accessibilità agli appartamenti di chi ha limitate capacità motorie. 

L'entità del contributo sarà pari al 20% della spesa ammessa per chi già usufruisce della detrazione fiscale statale e del 40% per chi invece non ne usufruisce rispetto a massimali di 80.000 euro per la facciata e del 200% della spesa esterna per quanto riguarda gli interni con un massimale di 50.000 euro per ogni appartamento. Sono previsti inoltre nella proposta di delibera due indicatori Icef, entrambi alti per tenere ampia la gamma dei potenziali utenti tenendo presente che l'obiettivo è la riqualificazione dei centri storici; per le facciate si pensa a un indicatore Icef dello 0,80 mentre per quanto riguarda gli interni il limite è posto a 0,40, cioè allo stesso livello dei normali incentivi.
Altro elemento importante è l'obbligo di utilizzare nelle ristrutturazioni materiali della filiera produttiva locale, in particolare legno e pietra. Una novità introdotta all'ultimo è poi quella di inserire nelle domande l'obbligo di effettuare una verifica sull'idoneità statica dell'edificio su cui si interviene, in modo che nell'intervento si potrà se necessario inserire anche eventuali opere di consolidamento migliorando in generale la sicurezza e la solidità delle vecchie case.
Gli interventi saranno inizialmente riservati agli edifici che si trovano nei centri storici, così identificati dai piani regolatori, e a quelli che vengono definiti dai prg «edifici sparsi». Se poi al 31 luglio non sarà esaurito interamente lo stanziamento da 40 milioni verrà riaperto un nuovo bando che potrà finanziare anche interventi esterni ai centri storici.
Le domande potranno essere consegnate al servizio autonomie locali della Provincia, agli sportelli periferici e alle Comunità di Valle e le concessioni edilizie da allegare potranno essere consegnate a fine lavori.

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