Maggioranza divisa anche sui pesticidi

di Domenico Sartori

Non c'è di mezzo, questa volta, l'impianto natatorio da 12-13 milioni di euro, ma la maggioranza di centro-sinistra autonomista che governa Trento rischia di spaccarsi anche sul regolamento agricolo, quello che, recependo le direttive della Provincia, fissa distanze e modalità d'uso dei fitosanitari. Ci sono tutte le premesse perché, oltre al Movimento 5 Stelle, il gruppo Insieme Trento vada per la sua strada, non votando il documento di sintesi cui sta lavorando il presidente della Commissione ambiente, Gianni Festini Brosa (Lega Nord).

I consiglieri del Pd, Michele Brugnara, Emanuele Lombardo e Roberta Zalla hanno proposto un documento, nella sostanza recepito nel testo di Festini Brosa, che punta alla valorizzazione delle produzione biologiche: impegno a mappare i terreni «bio»; attenzione al «bio» nei capitolati per le mense scolastiche; segnaletica ad hoc sul territorio, come fatto a Belluno; sostegno al biodistretto; in caso di affitti di terreni pubblici, privilegiare chi fa produzione «bio»...

Spiega Silvio Carlin , che in Commissione ambiente, assieme a Corrado Bungaro, rappresenta Insieme Trento: «Si può inserire la previsione di un "tavolo verde", in cui le categorie siano rappresentate, anche per monitorare il tutto, ma non si possono condizionare i contadini per farli passare al biologico.

La nostra non è una posizione provocatoria, ci sono anche agricoltori che la convidividono. Non si deve fare confusione: il regolamento agricolo, che prevede le distanze e la tipologia dei fitofarmaci è una cosa; il piano di sviluppo agricolo del Comune di Trento, che privilegia il biodistretto e l'agricoltura "bio", un'altra».

I consiglieri 5 Stelle, invece, si «chiamano fuori, visto che nessuno dei nostri suggerimenti è stato recepito». Paolo Negroni , Marco Santini e Andrea Maschio criticano Festini Brosa: «Nel suo documento nemmeno una traccia delle nostre proposte». I consiglieri del Movimento 5 Stelle chiedono il «divieto su tutto il territorio comunale per l'utilizzo di prodotti fitosanitari classificati come molto tossici (T+) o tossici (T9)», che tra le zone sensibili ci siano anche quelle «di interesse storico, artistico, monumentale, architettonico, archeologico, paesaggistico, i cimiteri e le rispettive pertinenze».

Chiedono anche di «rafforzare e specializzare il nucleo operativo ambientale per il controllo sul territorio comunale» e propongono di «convertire almeno il 30% del territorio agricolo in biologico». Negroni, Santini e Maschio si chiedono «che senso abbia fare un nuovo regolamento che recepisce in toto quello provinciale senza apporre nessuna aggiunta sostanziale».

La prossima seduta della Commissione ambiente, per cercare la quadra, sarà giovedì 7 dicembre. Festini Brosa anticipa: «Le criticità sollevate dai consiglieri 5 Stelle saranno tenute presenti a parte». Si profila un'intesa tra i consiglieri del Pd, i due leghisti (Festini Brosa e Claudia Postal ), Renato Tomasi del «Cantiere» e Antonia Romano di L'Altra Trento a sinistra e la contrarietà di «Insieme» e M5S. Posto che riesca ad andare al voto.

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