Medici, arriva il premio per i vaccini anti-influenzali

Un incentivo per i medici di medicina generale al fine di aumentarne la partecipazione attiva alla campagna anti-influenzale attraverso i vaccini.

È una delle novità del nuovo contratto modificato a fine settembre e che ora è stato approvato definitivamente dalla giunta provinciale dando così concretezza pratica alle nuove norme.

Uno dei problemi che si profilano all’orizzonte per i medici e la popolazione, come è noto, riguarda il fatto che a breve, nel giro di qualche anno al massimo, ci saranno molti pensionamenti. E che senza nuove assunzioni si rischia davvero che ci sia un contingente medico ridotto fino a un terzo rispetto a oggi con un numero di pazienti molto superiore ai 1.500 massimi consentiti dalla legge nazionale.

Se le modifiche del contratto provinciale permettono un aumento dell’organico a parità di popolazione residente, con possibili assunzioni pre un massimo di sette medici nelle aree considerate carenti, per il futuro secondo i medici di base occorrerà fare di più.

Lo sostiene ad esempio un medico di base storico come Paolo Colorio: «Il problema è la mancanza di personale: siamo già di fatto sotto numero nei pediatri e servirebbero assunzioni, ma i nuovi non sono sufficienti e per la medicina generale coloro che hanno fatto la scuola di specializzazione vanno a fare altre cose o si trasferiscono altrove.

Le sette assunzioni servirebbero, ma nel giro di un paio di anni molti di noi andranno in pensione e allora ne serviranno ancora di più, molte decine diciamo, ma il nodo è che non ci sono le professionalità a disposizione, anche a causa del fatto che per troppi anni il numero chiuso all’università ha di fatto impedito che si creasse un ricambio sufficiente dal punto di vista numerico» sottolinea Colorio.

Tra le altre cose, i nuovi medici e in particolare quelli giovani serviranno anche nel momento in cui si estendesse il modello degli studi di medici di base che coprono anche parte delle ore notturne al servizio dei pazienti. «Sono loro quelli che potranno fare questo tipo di servizio, ma il problema è che non ce ne sono in giro» conclude Colorio.

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