Ospedale S.Chiara, malaria in pediatria Alla ricerca del ceppo della malattia

«Con l’autopsia attendiamo ovviamente la conferma della causa della morte. Verrà raccolto inoltre un ulteriore reperto per gli accertamenti sul ceppo di malaria che ha colpito la bambina». A spiegarlo, in attesa dell’esecuzione dell’autopsia a Brescia, è il procuratore capo di Trento, Marco Gallina, a proposito della bambina di 4 anni morta di malaria, dopo ricoveri a Portogruaro, a Trento e a Bolzano.

Se infatti già lo stesso ospedale di Trento - dove sabato è stata diagnosticata la malaria e dopo 3 giorni si è proceduto alla disinfestazione - ha potuto accertare che la piccola era stata colpita dallo stesso tipo di malaria, dei quattro altri pazienti presenti al Santa Chiara in quei giorni, serve identificare anche il ceppo. Il parassita comune ai quattro pazienti, tra cui due pediatrici, come Sofia, è il Plasmodium falciparum, di cui ci sono diversi ceppi. Come da procedura in caso di malaria, i vetrini col materiale dei pazienti erano stati inviati all’Iss e ora la Procura chiede di raccogliere altro materiale per questi accertamenti con l’autopsia sulla piccola.

«Se il ceppo che ha colpito la bimba fosse diverso da quello degli altri pazienti di Trento - spiega il procuratore - sarebbe da escludere un contagio in ospedale.

Se fosse lo stesso, sarebbe una circostanza ulteriore da considerare per il possibile contagio in pediatria, anche se comunque non in grado di dare la certezza».

«È interesse dello Stato - aggiunge Gallina - effettuare questi accertamenti. Mi viene detto che non ci sarebbe la possibilità di un contagio attraverso una zanzara autoctona a Trento, a causa dei tempi necessari alla zanzara per sviluppare la possibilità di contagio, da sommare a quelli di incubazione della malattia nel paziente. Ma non mi accontenterò di pareri, chiederò letteratura in materia».

 

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