Vaccini: in forte aumento le richieste per farli

di Andrea Bergamo

La «rivoluzione» dei vaccini che prevede l’obbligatorietà di presentare a scuola il certificato emesso dall’Azienda Sanitaria - secondo il decreto legge che martedì approderà in Senato - sta comportando un aumento delle prestazioni negli ambulatori di igiene e sanità pubblica sul territorio provinciale. Sono infatti in crescita del 10-20% le richieste di vaccinazione rispetto allo scorso anno da parte di soggetti appartenenti a diverse fasce di rischio. Con un conseguente «impegno ulteriore» per i sanitari trentini che prestano servizio negli ambulatori di riferimento delle città e delle valli.

I tempi di attesa per accedere ai vaccini sono piuttosto variabili, dato che ogni territorio ha una propria lista d’attesa e gli appuntamenti non vengono raccolti dal Cup. Tra i vaccini più richiesti, spicca quello anti-meningite.

Nel capoluogo, ad esempio, i soggetti considerati meno a rischio che domani telefoneranno in ambulatorio riceveranno un appuntamento per fine settembre.

Nei centri più periferici i tempi di attesa si riducono, e così a Vezzano (dove si effettuano vaccinazioni il terzo e quarto mercoledì del mese) si otterrà un appuntamento già ad agosto. Lo stesso vale per Pozza di Fassa, dove qualora non venissero riscontrate particolari urgenze sarà fissato l’incontro con il medico già il mese prossimo.

L’attesa si fa invece più lunga per i pazienti che gravitano sull’ambito di Pergine: per quanto riguarda le classi di priorità maggiore (bimbi con meno di tre anni) l’appuntamento sarà fissato entro un mese, mentre i soggetti a bassa priorità dovranno attendere fino a ottobre.

A Tione sono state aperte due liste d’attesa: una dedicata agli adulti (per cui sarà possibile fissare un appuntamento entro fine luglio) e una dedicata alle ragazze e ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni, che potranno essere vaccinati solo a settembre per la meningite.

A Mezzolombardo, infine, i sanitari sono elastici: bimbi e adulti vengono vaccinati già nelle settimane successive alla chiamata in ambulatorio.

Intanto, l’Azienda Sanitaria sta predisponendo un piano vaccinale straordinario in vista dell’approvazione del decreto Lorenzin in Parlamento, che porterà a 10 le coperture vaccinali obbligatorie andando ad omogenizzare l’offerta vaccinale nelle diverse regioni italiane. «Sono circa 14mila le posizioni da recuperare in Trentino - riferisce Valter Carraro, direttore dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica dell’Azienda sanitaria -. Si tratta di bambini di età differenti, non in regola con il previsto obbligo. Le situazioni sono eterogenee: qualcuno non è mai stato vaccinato, altri ne hanno effettuato solo qualcuno; per il momento l’invito che faccio ai pazienti è di attendere la convocazione tramite lettera, affinché possa essere seguito un programma ben preciso».

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La strategia dell’Azienda è dunque in via di definizione. L’aumento di richieste da parte di genitori che intendono recuperare le vaccinazioni saltate non starebbe comunque comportando alcun rallentamento negli ambulatori, nonostante il periodo estivo coincida con le ferie di medici e infermieri. «Le convocazioni previste dal calendario avvengono regolarmente. Per quanto riguarda le richieste da parte di altri soggetti viene valutato caso per caso, a seconda degli schemi di priorità» aggiunge il dottor Carraro.

Anche i bimbi senza vaccino potranno frequentare la loro classe, ma solo quando i genitori avranno fissato un appuntamento con l’Azienda sanitaria. La regolarizzazione dovrà avvenire entro la fine del prossimo anno scolastico.

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