La Lega contro la caccia dalla parte di orsi e agnelli

Dopo la razzia di Brusino interviene Caterina Rosa Marino (Lac Trentino Alto Adige): «Nessun agnello, come nessun altro animale, sulle tavole di Pasqua e per sempre»

«Sono davvero spiacente per i pastori, ho visto in tv che accarezzavano affettuosamente le pecore superstiti: amandole così tanto, immagino l’acerbo dolore che avranno provato nel trovarne sei morte. Parole di Caterina Rosa Marino, delegata responsabile Lac (Lega abolizione della caccia) per il Trentino Alto Adige. Alla vigilia di Pasqua cita il caso della razzia di pecore da parte dell’orso nell’azienda agricola Comai di Brusino (Valle dei Laghi).

Dopo la solidarietà, le critiche: «Molti allevatori invece non sono così premurosi nei confronti degli animali allevati. Innumerevoli notizie e filmati in rete possono mostrare in quanti e quali modi la specie umana infierisca, spesso solo per sadico divertimento, verso le altre creature del pianeta».

In questo periodo di festività pasquali, ad esempio, milioni di agnelli vengono trasportati, massacrati e sacrificati in nome di tradizioni alimentari arcaiche e crudelissime. Come sempre c’è il bue che dà del cornuto all’asino! Sulle mense pasquali milioni di abbacchi al forno con le patate saranno apprezzati, ma l’orso è biasimato perché ha osato azzannare sei pecore e non è neppure riuscito a mangiarle!»

«Per il pastore ricevere il denaro dal macellaio o dalla Provincia autonoma di Trento probabilmente è lo stesso.

La Provincia risarcisce puntualmente, dopo gli accertamenti necessari, seguendo i correnti valori di mercato e quindi non rimane altro che attrezzarsi materialmente (...)».

E ancora: «Ogni anno in India muoiono centinaia di persone uccise dagli elefanti e molte altre sono uccise da tigri, serpenti e altri pericolosi vicini di casa. Alle popolazioni povere del terzo mondo chiediamo di farsi da parte e tollerare perdite dolorose per salvare animali in preoccupante pericolo di estinzione e noi che, nel ricco occidente, non corriamo seriamente pericoli di tale gravità e che abbiamo ben altri mezzi di prevenzione, non riusciamo a trovare modi razionali di convivenza con la fauna selvatica?

Sono anni che segnaliamo come sia un bene per tutti noi che viviamo in Trentino avere come vicini di casa una piccola popolazione di orsi a indicare, con la sua stessa esistenza, quanto salubre e in buone condizioni generali sia il territorio, e che l’educazione al rispetto, protezione e cura di animali e ambiente debba necessariamente essere il più grande investimento provinciale.

Mi fa piacere, in questa occasione, notare come anche la Provincia abbia mostrato, nelle dichiarazioni del dott. Pedrotti e dell’assessore Dallapiccola, un cambio di passo rispetto al passato intervenendo a smorzare allarmismi che hanno comprensibili motivi di partenza ma che, ragionevolmente, possono essere risolti con poco danno per tutti.

Auguri a tutti e mi raccomando: nessun agnello, come nessun altro animale, sulle tavole di Pasqua e per sempre».

 

comments powered by Disqus