Blocca la corriera e viene denunciato

di Marica Viganò

Si è arrabbiato con il conducente della corriera e, per «dargli una lezione», ha interrotto la corsa del mezzo pubblico, sbarrando la strada con la propria vettura per una ventina di minuti, impedendo di ripartire. Protagonista del gesto dimostrativo, che gli è costato la denuncia per interruzione di pubblico servizio, è un automobilista cinquantenne di Baselga di Piné. L’uomo si trovava a Trento.

Erano circa le 13 del 2 gennaio e con la sua macchina stava destreggiandosi nel traffico cittadino, quando il mezzo pubblico l’ha affiancato. «La corriera mi ha "chiuso" in curva» ha poi spiegato agli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana. Insomma, secondo l’automobilista il conducente del mezzo pubblico avrebbe fatto una manovra del tutto scorretta, senza neppure fermarsi per verificare se ci fosse stato impatto fra i due mezzi (per fortuna non è stato così), oppure per fare un cenno di ammissione dell’errore. 

La rabbia sarebbe montata proprio per l’assoluta indifferenza dimostrata dall’uomo alla guida del mezzo pubblico. Di qui la decisione di seguire la corriera, diretta in Valsugana, e di pretendere le scuse formali. Durante il tragitto, l’automobilista - come egli stesso ha raccontato agli agenti - avrebbe tentato di fermare la corriera cercando di attirare l’attenzione del conducente a colpi di clacson e facendo i fari, ma senza ottenere alcun risultato.

Il cinquantenne è entrato in azione non appena c’è stata la possibilità: è successo dodici chilometri dopo «l’incidente» della curva, alla fermata di Pergine in viale Venezia. Per prima cosa ha fermato la propria macchina proprio davanti alla corriera, poi - mentre le persone uscivano dal mezzo pubblico e altre si accomodavano a bordo - si è avvicinato al lato del conducente e ha iniziato a battere i pugni contro il finestrino. L’autista ha chiesto cosa fosse accaduto, ne è nato un diverbio, con il cinquantenne di Piné che ha minacciato: «Se non mi chiede scusa, di qui la corriera non parte». Mentre il conducente, per l’incolumità delle persone a bordo, ha chiuso subito le porte del mezzo, l’automobilista prima ha cercato di scardinare lo specchietto retrovisore della corriera, poi si è attaccato ai tergicristallo. Ha terminato la sua «azione dimostrativa» piazzandosi davanti alla corriera a braccia aperte. 

Quando gli agenti della polizia locale dell’Alta Valsugana sono arrivati sul posto, in viale Venezia, il cinquantenne era ancora lì, deciso a non far ripartire il mezzo. I poliziotti hanno cercato di tranquillizzare l’uomo e fatto ripartire il prima possibile il mezzo pubblico, che aveva accumulato un ritardo sulla tabella di marcia di una ventina di minuti. Gli agenti hanno sentito subito l’automobilista di Piné e successivamente, quando la corriera è arrivata finalmente al capolinea, il conducente. Il racconto di quest’ultimo (e dei testimoni) è stato confermato dalle telecamere di videosorveglianza della zona: nei filmati appaiono chiare le azioni dell’automobilista, che scende dalla macchina, tenta di strappare specchietto e tergicristallo e poi si piazza davanti al mezzo. «L’ho fatto solo perché volevo le scuse del conducente, perché ha fatto una manovra pericolosa» ha spiegato l’uomo. Una questione di principio, insomma, che però è degenerata in un reato.

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