Il Pd sulla legge elettorale Nicoletti riparte da Mattarella

Il deputato trentino per un sistema di voto basato sulle norme che portano il nome dell'attuale Capo dello Stato. Segnale agli elettori che chiedono di andare alle urne: «Gentiloni premier bugiardo. Questo è un governo fotocopia di quello di Renzi»

Dal Mattarelleum al Porcellum, dal Porcellum al’Italicum e dall’Italicum al Mattarellum. È una girandola di sistemi elettorali.

Il nuovo governo a guida Paolo Gentiloni (Pd) dovrà concentarsi sulla riforma del sistema di voto di Camera e Senato.

Intanto il deputato trentino Michele Nicoletti (sulla lina del Sì al referendum sulla riforma costituzionale Boschi-Renzi) - che nei giorni scorsi si è scontrato con il cmpagno Bruno Dorigatti, presidnete del consiglio provinciale (sulla linea del No, come la Cgil) - ha depoistato una riproposizione della legge elettorale che porta il nome dell’attuale Capo dello Stato Sergio Mattarella (il Mattarellum, appunto). Lo riferisce Sandra Zampa nel corso del direttivo del Pd nazionale.

«Io credo - dice - che sia da lì che dobbiamo ripartire per dimostrare agli elettori la nostra intenzione di andare al voto».

È anche una questione di messaggi politici ed elettorali perché le opposizioni, dopo la pesante sconfitta del fronte del Sì al referendum e quindi di Renzi e quindi del Pd, continuano a chiedere un governo con scadenza certa. 

Intanto Manuela Bottamedi, consigliera provinciale del Gruppo Misto,«boccia senza appello» il neo premier Gentiloni: «Bugie, menzogne, tentennamenti. Era il ministro degli esteri Gentiloni, era il 16 gennaio 2015 e la Gruber chiedeva pubblicamente conto» del presunto riscatto «da 11 milioni pagato dalla Farnesina, dallo Stato italiano, per la liberazione di due italiane sequestrate in Siria nel luglio 2014».

Un pagamento, quello che viene citato, poi smentito dalla Farnesina e definito un’illazione. «Un pasticcio in diretta - sostiene Bottamedi - che negli Usa, tanto per dire, sarebbe costato la poltrona del ministro (già..., negli Usa le bugie fanno saltare le poltrone). Ma in Italia, si sa, le bugie sono un punto di merito. Requisito numero uno per fare carriera politica».

E infine: «E così adesso gli italiani dovranno accontentarsi di un governo-fotocopia di Renzi guidato dall’ennesimo personaggio mediocre. Il modo migliore per far incazzare più di mezza Italia e consegnarla direttamente nelle mani dei 5 Stelle, al prossimo giro» conclude la consigliera (ex Cinque Stelle ed ex Patt).

comments powered by Disqus