Contestazioni per la morte di Daniza Assolti gli otto animalisti sotto accusa

Non ci sono colpevoli per le chiassose contestazioni notturne messe in scena a Pinzolo da animalisti incappucciati che protestavano dopo la morte dell'orsa Daniza.

Ieri otto attivisti accusati di aver turbato il riposo di Daniele Maturi (l'uomo di Pinzolo che denunciò di essere stato aggredito dall'orsa) e dell'ex sindaco di Pinzolo William Bonomi sono stati assolti.

Non c'erano prove a carico degli imputati e dunque «il fatto non sussiste», ha stabilito il presidente della sezione penale del Tribunale, Giuseppe Serao. Per Maturi, costituito parte civile con richiesta di mille euro di danni per ogni imputato, è la terza denuncia che si conclude senza condanne.

Tra gli otto imputati solo due erano trentini (di Riva del Garda e Nago-Torbole), gli altri provenivano da Veneto e Lombardia.

Quattro erano i capi di imputazione contestati agli amici di Daniza per i reati di «molestia o disturbo alle persone» e «minacce». Secondo l'accusa, il primo novembre del 2014 «alle ore 2 e 40 della notte, per petulanza recavano disturbo a Maturi Daniele, in particolare suonavano due volte il citofono di casa sua ed appiccicavano sul citofono alcuni adesivi raffiguranti l'orsa Daniza».

Inoltre, secondo l'accusa, gli imputati «minacciavano Maturi Daniele apponendo sulla scalinata di accesso al suo appartamento uno striscione con la scritta "Veniamo anche di notte! L'inverno sarà inferno" tenuto fermo con un lumino acceso».

Un'altra ipotesi di molestie era contestata perché «alle 3 e 20 della notte - si legge sul capo di imputazione - per petulanza recavano disturbo a Bonomi William, in particolare si riunivano sotto casa sua ed intonavano canti con un megafono». Infine «minacciavano Bonomi William apponendo sulla recinzione della sua abitazione uno striscione con la scritta "Quello che promettiamo facciamo!!! L'inverno è lungo e buio"». 

Ieri però le difese hanno avuto buon gioco di fronte un un sostanziale deserto probatorio. La stessa pm Evelin Frizzi ha riconosciuto che non c'erano prove sufficienti per una sentenza di colpevolezza e ha concluso la sua arringa chiedendo l'assoluzione di tutti gli imputati.

A carico delle otto persone finite a processo c'era semmai qualche labile indizio.

Sono tutti attivisti del variegato mondo animalista, ma questo certo non è un reato. A giudizio erano finiti perché la sera del primo novembre 2014 erano a Pinzolo, o meglio la loro utenza telefonica all'ora delle contestazioni agganciava la cella di Pinzolo.

Nel corso delle indagini erano stati ricostruiti, sempre attraverso le celle telefoniche, i movimento degli imputati che avevano dapprima raggiunto Trento e poi Pinzolo. Ma la mera presenza del loro telefono nella località delle contestazioni notturne non è sufficiente per dimostrare la loro responsabilità rispetto ai fatti contestati. 

Invano il legale di Maturi ha tentato di spingere per una condanna. L'avvocato Gianluigi Abrandini del foro di Brescia (ma pinzolero d'adozione) ha sottolineato che Maturi non è un cacciatore ma un boscaiolo e che, nonostante il contatto ravvicinato con l'orso, ha sempre parlato bene di Danizia. Nonostante questo Maturi - ha ricordato il suo legale - è stato oggetto di una campagna organizzata di denigrazione a cui aveva già risposto con due querele, finite però in archivio. Ieri anche la terza denuncia ha fatto la fine delle precedenti.

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