Trentino A.Adige, attività di polizia in corso contro la prostituzione

I numeri del fenomeno a Bolzano

Il numero delle persone dedite alla prostituzione su strada a Bolzano non è mai più di una trentina nella notte del sabato. Notte che si conferma come giornata di maggior presenza (mediamente sono 15-20 le presenze giornaliere). Lo riferisce la Questura di Bolzano, che monitora il fenomeno, come deciso nelle periodiche riunioni al Commissariato del governo. Nel dettaglio, secondo quanto viene reso noto, le prostitute sono quasi tutte extracomunitarie (con una maggiore presenza di nigeriane, seguite da albanesi e colombiane), in possesso di un titolo valido per risiedere sul territorio nazionale. Solo due (nigeriane) risultano richiedenti protezione internazionale; una (albanese) dovrà lasciare il territorio nazionale entro il 30 novembre. L'età media delle donne è intorno ai 25-30 anni, con sporadici casi di ultracinquantenni.

Per quanto riguarda la prostituzione maschile, tre sono i trans di cui si è riscontrata la presenza (un austriaco e due soggetti naturalizzati italiani e residenti a Bolzano). Ad eccezione di poche unità (tre residenti a Bolzano e una residente a Merano), le prostitute provengono da altre province del Nord Italia (in particolare del Veneto). Le zone maggiormente interessate dalla prostituzione su strada sono via Macello (ove si registra la maggiore presenza) e via Piè di Virgolo, con alcune presenze anche in zona industriale e sui Ponti Loreto e Campiglio.

I controlli proseguiranno, come sempre, viene evidenziato, anche al fine di acquisire elementi utili per identificare e perseguire, a cura della squadra mobile, eventuali favoreggiatori o sfruttatori. Sono in corso infatti diverse attività di carattere investigativo con i collaterali uffici di Trento, Verona, Padova e Torino al fine di perseguire, sulla base della normativa vigente, lo sfruttamento e il favoreggiamento della prostituzione che sono le sole condotte proseguibili (oltre all'induzione). Sono anche al vaglio provvedimenti di carattere amministrativo, in particolare per le persone non residenti in Provincia.

Il questore, Lucio Carluccio, tiene a precisare che "tutti gli sforzi fatti in materia non possono essere ritenuti risolutivi ma sono finalizzati a contenere le conseguenze negative sui residenti. Così come sarebbe auspicabile che le iniziative di carattere sociale volte al recupero delle persone dedite alla prostituzione dessero maggiori risultati che, nonostante l'encomiabile impegno delle strutture pubbliche e delle associazioni, non sembrano essere determinanti". Ricorda inoltre che "le prostitute che volessero sottrarsi ai loro sfruttatori hanno, in provincia, concrete possibilità per poterlo fare; in particolare le cittadine straniere potrebbero beneficiare di uno speciale permesso di soggiorno". 

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