Neve, raddoppiano gli investimenti

Le società impiantistiche puntano 61 milioni di euro

di Marica Viganò

Il conto alla rovescia è iniziato e il prossimo fine settimana, se le condizioni meteo lo permetteranno, si potranno già inforcare gli sci. La stagione invernale sulle piste trentine è al taglio del nastro, grazie ai cannoni sparaneve che stanno preparando la «base» bianca già da una settimana ed all'iniezione di denaro per creare nuovi impianti e svecchiare quelli già esistenti.

Se ne è parlato nei giorni scorsi nella riunione della sezione territoriale dell'Anef, l'Associazione nazionale esercenti funiviari aderente a Confindustria. L'investimento effettuato dalle società impiantistiche trentine (il 95% sono associate all'Anef, con un fatturato attorno ai 150 milioni di euro) è raddoppiato rispetto allo scorso anno: 61 milioni per il 2016, contro i 30 milioni del 2015. «Questa è un'attività che anche per le scadenze tecniche degli impianti comporta degli investimenti. Inoltre, visto la carenza di neve naturale che negli ultimi anni, soprattutto ad inizio stagione, ha penalizzato alcune stazioni turistiche, queste società hanno deciso di puntare sull'innevamento programmato, perché garantisce una certa tranquillità» spiega Francesco Bosco, presidente dell'Anef del Trentino. 

Sul piatto, dunque, ci sono 61 milioni di euro, un terzo dei quali investiti in nuovi impianti di risalita: due realizzati a Bellamonte in val di Fiemme (una dozzina di milioni) ed uno in val di Fassa (circa 6 milioni di euro). I restanti 40 milioni di euro sono andati ad ammodernamenti su impianti che erano in scadenza per le revisioni periodiche, che sono quinquiennali, decennali e ventennali. «Si tratta di una ventina di impianti in tutta la provincia, per circa 12 milioni di euro complessivi - spiega - Il resto, circa 30 milioni di euro, è stato investito per il potenziamento degli impianti di innevamento programmato». 

Oltre due milioni e mezzo di euro sono stati investiti dalle Funivie Madonna di Campiglio, di cui Francesco Bosco è direttore, per implementare un impianto di innevamento già valutato come «performante», con il potenziamento delle condotte idriche, nuovi generatori e sale pompe. D'altronde la scommessa sulla neve artificiale è di per sé una vittoria: il ritorno economico c'è, perché i tour operator, soprattutto quelli che operano a livello internazionale, chiedono informazioni certe per organizzare le settimane bianche a partire dal primo fine settimana di dicembre. 

Nel frattempo, i cannoni sono in azione. «Come Funivie Madonna di Campiglio abbiamo già sparato sulle piste 350mila metri cubi di neve in una settimana. Tutti gli impianti si stanno preparando perché la neve programmata garantisce un fondo sulle piste. Se poi arriva le neve naturale molto meglio: si apre con un certo anticipo dando tranquillità alla stagione» aggiunge Bosco. 

La voglia di sciare è nell'aria: il video caricato su Facebook dalle Funivie di Madonna di Campiglio con i cannoni che stanno sparando neve sulle piste ha ottenuto in pochi giorni 19mila visualizzazioni. In val di Fiemme il via ufficiale sarà sabato 26 novembre a Pampeago e Obereggen, sabato 3 dicembre a Predazzo, Bellamonte-Alpe Lusia e Alpe Cermis. Ma già da sabato prossimo, 19 novembre, altri impianti potrebbero aprire la stagione, con una settimana di anticipo rispetto all'anno scorso. La conferma arriverà fra domani e martedì, con buona speranza delle società impiantistiche (quelle aderenti all'Anef coinvolgono 1.550 lavoratori stagionali, mentre il 35% è occupato tutto l'anno) e dell'indotto. «Calcoliamo un rapporto da 1 a 7 a 1 a 10: ogni euro investito negli impianti di risalita porta nelle piccole stazioni da 6 a 7 euro, nelle grandi stazioni anche 10».

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