Sangue, ecco il nuovo piano Il Trentino resta autosufficiente

Punta a mantenere l’autosufficienza provinciale e nazionale, attestandosi su una raccolta annua di sangue pari a 25.000 unità, il nuovo Piano provinciale sangue 2016-2018, approvato oggi dalla giunta provinciale trentina, su proposta dell’assessore alla sanità Luca Zeni.

Un obiettivo avvalorato dal fatto che, a fronte di un fabbisogno di sangue attestato in Trentino da alcuni anni poco sotto le 20.000 unità, dal 2013 le donazioni sono passate da 23.537 donazioni di sangue intero e 7.560 kg di plasma, a 25.707 donazioni di sangue intero e a 7.970 kg di plasma nel 2015 (nella foto d'archivio, la donazione di Francesca Dallapè).

«Non solo abbiamo ormai consolidato l’autosufficienza nella raccolta di sangue ed emoderivati - ha affermato Zeni - ma anche riusciamo a garantire importanti cessioni alle altre regioni. Nell’ultimo triennio è stato garantito l’arruolamento di nuovi donatori, grazie soprattutto al lavoro capillare delle associazioni di donatori, che hanno contribuito a più del 50% della raccolta complessiva in Trentino, se si pensa che l’Avis da sola ha raccolto 20.000 sacche di sangue in 10 punti di prelievo».

Nella presentazione del varo del nuovo Piano sangue sono emersi anche i dati relativi al numero di donatori trentini che sono passati dai 17.059 nel 2013 ai 18.044 del 2015, di cui 13.311 maschi, 4.733 femmine con 2.053 nuovi donatori, pari a più del 10% del totale. Sono infine aumentate in modo esponenziale le donazioni a favore di altre regioni: se nel 2013 le cessioni a favore di Lazio e Toscana sono state 446, nel 2015 sono state 5.085 per Lazio, Alto Adige, Toscana e Umbria.

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