«A Trento va costruita una moschea». L'Imam: «Facciamola tutti insieme»

di Matteo Lunelli

Prima la preghiera, poi un lungo e appassionato discorso, in gran parte in arabo, ma con qualche frase anche in italiano, e infine i saluti e i ringraziamenti della gente. L’Imam di Trento, il siriano Aboulkheir Breigheche, stringe mani e abbraccia persone, mentre la comunità islamica abbandona il palazzetto dello sport di Gardolo, dove si è appena svolta la Festa del Sacrificio.
 
«Oggi celebriamo la festa più importante per i musulmani di tutto il mondo. Coincide col l’obbligo del pellegrinaggio alla Mecca, uno dei pilastri della nostra fede, e ricorda Ismaele. Allah ci dice che un agnello va offerto in sacrificio in nome della solidarietà alla famiglia, agli amici e ai poveri». 
 
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Una mattinata che si è svolta nella palestra, gremita, di Gardolo. Ma forse i tempi sono maturi perché abbiate uno spazio idoneo.
«La moschea non è una questione solo nostra, è una questione per tutto il Trentino: si tratta di un’opera che il Trentino deve fare in modo di costruire, perché è un qualcosa di naturale, da fare tutti insieme. Il nostro centro va bene, è funzionale, è importante per i tanti incontri che organizziamo, ma ora è tempo per una moschea». 
Di che tipo? 
«Pensiamo a un luogo di culto con minareto e cupola, magari in stile moderno». 
Il sindaco Andreatta ha recentemente dato segnali di apertura. 
«Lo ringraziamo, ovviamente. Ma è il piano regolatore che dice che a Trento ci deve essere una moschea. Non si tratta di un qualcosa di eccezionale, si tratta semplicemente di rispettare quello che c’è scritto: in città ci devono essere luoghi per il culto, adatti a tutti».

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