«Ora siete farfalle, sempre con noi» Laura e Francesco Merz, un anno fa l'incidente

Belli di felicità, sorridenti di amore. Così i parenti vogliono ricordare Francesco e Laura Merz, coniugi di Cembra, ad un anno esatto dal giorno in cui la morte li ha sorpresi sottoforma di una Suzuki Gran Vitara in contromano al Bus de Vela (I fatti). Le sorelle e la mamma di Francesco, scomparso a 47 anni, hanno composto un commovente scritto in memoria della coppia, che ha lasciato due figli, Elisa e Luca, oggi di 19 e 16 anni. 
 
«Il dolore è immenso - scrivono Cristina e Orietta con la mamma Maria - e ancora oggi ci chiediamo perché il destino sia stato così duro con voi, ma sappiamo che non avremo mai risposta a questa immensa domanda». A bordo della Gran Vitara c’era una maestra 50enne di Cles, Patrizia Benedetti, che viaggiava con un tasso alcolico cinque volte superiore a quello consentito. In quei minuti in contromano sulla Gardesana era stata schivata da diverse auto, ma la Yamaha su cui procedevano i coniugi Merz non era riuscita a frenare. Erano quasi le 17, Laura e Francesco tornavano a casa da Torbole, dove avevano passato una giornata sul lago in compagnia dei nipoti. In un attimo sono volati via ed è stato inutile anche l’intervento dell’elisoccorso. Lo scorso 22 aprile i giudici della corte d’appello di Trento hanno confermato la condanna a quattro anni di reclusione per la donna, che ha evitato il carcere in quanto sta scontando i domiciliari in una struttura sanitaria per curare la depressione. 
 

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«Molto spesso ci capita di vedere due farfalle bianche volteggiare felicemente, che sembrano abbracciarsi - si legge nella lettera - Siamo convinti che state vegliando su di noi, e che nei momenti più tristi e duri ci date la forza per andare avanti. In questa lettera vorremmo esprimere tutte le emozioni che abbiamo dentro, ma purtroppo l’immenso dolore che proviamo ancora oggi ci impedisce di farlo. Vi chiediamo scusa per non esserne in grado. La cosa più importante che volevamo dirvi è che vi vogliamo bene e che rimarrete sempre nei nostri cuori, perché questo è il posto che vi meritate».
 
Laura Nardon aveva 46 anni e gestiva a Cembra l’antico forno Holler, poi panetteria Brugnara, dove vendeva pane e regalava sorrisi e belle parole a chiunque entrasse. Francesco Merz, originario di Povo, lavorava come rappresentante per la ditta di impiantistica Innerhofer di via Maccani a Trento. Ben integrato a Cembra, era diventato dirigente della locale squadra di volley. 
 
Un anno fa in serata il sindaco di Cembra proclamava il lutto cittadino e annullava tutti gli eventi e le feste previsti dal calendario del comune. Per i funerali della coppia, nei giorni successivi, erano arrivate oltre mille persone, la Cassa rurale di Giovo aveva aperto un conto corrente per aiutare i figli rimasti soli. 
 
Nel primo anniversario della scomparsa, la famiglia vuole ringraziare tutti coloro che sono stati vicini e continuano ad essere presenti accanto ai Nardon. Dicono grazie «a tutte le persone che ci sono state vicine in questo anno difficile. Un grazie al sindaco e agli abitanti di Cembra, alle ex colleghe di lavoro della Rsa Margherita Grazioli, al Comune di Trento, al Corpo di Polizia, ai Carabinieri, allo studio degli avvocati a Beccara ed Eccher».

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