Migranti gay discriminati Il caso di due nigeriani

di Giuseppe Fin

Scappare dal proprio Paese per l'orientamento sessuale e ritrovarsi a vivere in una doppia discriminazione: come stranieri nel Paese che li accoglie e come Lgbt nella comunità di provenienza. Questo il tema del primo appuntamento che si è tenuto ieri con l'avvio della settimana contro l'omofobia «Liberi e Libere di Essere» promossa da Arcigay del Trentino.

Un primo incontro di formazione dal titolo «Somewhere the Rainbow. Migrare con una identità Lgbt» a cura di MigraBO' Lgbt, Associazione Te@, Rete elgbtqi del Trentino Alto Adige Südtirol e con la presenza anche di Atas onlus - Associazione Trentina Accoglienza Stranieri. «Anche in Trentino - ha spiegato Salvatore Lacava dell'associazione Te@ - ci sono stati alcuni migranti arrivati attraverso i programmi di accoglienza che appartengono alla comunità Lgbt. In particolare due ragazzi nigeriani gay che si sono trovati in situazioni particolari e hanno chiesto aiuto». In Nigeria essere gay o lesbica è un reato punibile con pene che vanno da 10 a 14 anni, e per chi ha effettivamente una relazione è considerato un reato anche soltanto la pubblica notizia che una persona è omosessuale. Per questi ragazzi, però, l'arrivo in Trentino non ha inizialmente migliorato la situazione.

«Purtroppo - ha spiegato ieri Lacava - le persone vengono accolte nelle residenze suddividendole per etnia e quindi questi ragazzi si sono ritrovati con altri nigeriani. Uno di loro una volta mi disse una frase che mi rimase molto impressa: "mi sentivo perseguitato in Nigeria ma qui la storia non cambia"». Non si è a conoscenza, ovviamente, di quanto possa essere percentualmente la popolazione migrante Lgbt in Italia ma si stima che circa il 10% ne appartenga. L'incontro avvenuto ieri, assieme a quello che si terrà il 28 maggio, hanno l'obiettivo di avviare un percorso in Trentino per la costituzione di uno sportello ad hoc per immigrati Lgbt. «Vogliamo creare una rete tra le organizzazioni che si occupano di persone migranti e quelle che si occupano di inclusione e diritti per le persone Lgbt - ha spiegato Salvatore Lacava - l'obiettivo a medio termine è quello di creare uno sportello di riferimento per il Triveneto che si occupi di questi temi».

Oggi, intanto, proseguirà il programma di «Liberi e Libere di Essere» con l'inaugurazione ufficiale della settimana con l'aperitivo inaugurale che si svolgerà come da tradizione al Café de la Paix con un ospite d'eccezione, Davide Battisti, cantautore trentino.

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