Con le «Pizzolato» addio alla via verde

Le caserme Pizzolato resteranno dove sono

Le caserme Pizzolato resteranno dove sono e anzi la Provincia, in base alla revisione dell'Accordo quadro con lo Stato sulla razionalizzazione degli immobili statali in città, si è impegnata a investire 60 milioni per ristrutturarle e realizzare adeguati alloggi per i militari, quelli a cui il ministero della Difesa ha rinunciato cancellando l'idea di realizzare la «cittadella militare» a Mattarello.

Questa presenza ingombrante, che occupa un'area molto ampia lungo l'Adige nella zona di viale Sanseverino, obbliga il Comune di Trento a rivedere i progetti di recupero che erano stati fatti per quella parte di città, cominciando con il complesso delle «Albere» al posto dell'ex Michelin. Paolo Biasioli, assessore comunale all'urbanistica, spiega che in vista del nuovo Piano regolatore generale, questa è una delle questioni da affrontare insieme al disegno complessivo che riguarda l'utilizzo di 7-8 aree molto vaste che invece si libereranno nei prossimi anni in città.

Assessore Biasioli, il presidente della Provincia, Ugo Rossi, ha fatto il punto sul futuro delle caserme in città e sul progetto del polo giudiziario. Condivide le sue valutazioni anche riguardo all'utilizzo sportivo-turistico degli ettari in località S. Vincenzo a Mattarello, ora che avete deciso di non trasferire lì il Not?
I contenuti dell'Accordo quadro li conosciamo, non è una novità, così come la decisione, che abbiamo preso insieme alla Provincia, di realizzare il Not in via al Desert invece che a Mattarello. Riguardo alla destinazione di quegli ettari ad area sportiva, questo è un discorso aperto, che stiamo facendo. In consiglio comunale più volte si è parlato di spostare lo stadio a Mattarello, così come altri impianti sportivi. Quello che però non vorremmo che accadesse è una continuità di costruito da Lavis a Besenello. Noi vorremmo lasciare a Mattarello anche del verde e terreni agricoli.

L'idea di mettere lì anche la piscina o un lido è realistica?
In commissione si sta discutendo di spostare la piscina al Palaghiaie per utilizzare i soldi provinciali a disposizione in base a un accordo tra Comune e Provincia. Comunque il discorso è ancora aperto. Certo, per gli impianti sportivi non dobbiamo mai dimenticare che oltre ai costi di realizzazione ci sono anche quelli di gestione, coperti solo per il 30% dagli introiti il resto ricade sul bilancio.

La caserma Battisti, dove c'è il distretto militare, se ne andrà, liberando 12 ettari in una parte piuttosto centrale della città. Cosa pensate di farne?
All'interno ci sono strutture particolari, come il galoppatoio, che richiederanno una valutazione specifica, ma in generale riguardo alla funzione di quest'area si sta valutando la possibilità di accorpare qui le scuole e l'asilo nido a servizio dell'Oltrefersina. Questa è una delle ipotesi che dovremo valutare all'interno di un ragionamento complessivo delle 7-8 aree importanti che avremo a disposizione in città, tra cui l'Italcementi e l'area dell'ospedale S. Chiara alla Bolghera. Dovremo considerare soluzioni che non siano in conflitto tra loro e nemmeno rigide poiché abbiamo visto che negli anni le esigenze possono mutare anche radicalmente. Ragioneremo insieme alla Provincia.

Al contrario di quanto previsto nell'Accordo quadro iniziale del 2002, le caserme Pizzolato rimangono dove sono, lungo l'Adige. Questo è un problema per lo sviluppo della città?
Questa presenza impedisce di realizzare quel collegamento verde lungo l'Adige che era stato progettato da Joan Busquets e da Renzo Piano e che era iniziato con il progetto delle «Albere».

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