Contro il cancro all'utero arriva l'Hpv test

Dopo una parentesi legata ad una sperimentazione nazionale, alla quale l’unità operativa di anatomia patologica del Santa Chiara aveva aderito, negli ultimi anni lo screening per il tumore al collo dell’utero era tornato ad essere eseguito in maniera tradizionale (pap-test), non con il test molecolare per cercare l’eventuale presenza nelle cellule del Dna del Papillomavirus.

Sono passati quasi due anni da quando l’allora assessora alla salute Donata Borgonovo Re, aveva annunciato che la nuova modalità col test molecolare sarebbe partita entro l’anno. La delibera che demandava all’Azienda sanitaria l’organizzazione è infatti del luglio 2014. I tempi - è evidente - si sono però dilatati. Ora sembra confermato che la nuova modalità dovrebbe partire, per un certo numero di donne, in autunno.

Con il nuovo screening si passerà dall’effettuare il pap-test ogni tre anni all’esecuzione dell’HPV test ogni cinque. Gli studi portati avanti in questi anni hanno evidenziato che la ricerca del Dna dei papillomavirus oncogeni, come test di screening primario, è più efficace dello screening basato sulla citologia. Sono stati però stabiliti dei paletti per evitare approfondimenti diagnostici inutili. Lo screening basato sui test Hpv non deve iniziare prima dei 30 anni, verrà fatto con un intervallo di 5, le donne positive non dovranmo essere inviate direttamente ad effettuare una colposcopia ma verrà prima effettuato un tradizionale pap test.

Il nuovo programma prevederà due test di screening in base all’età delle donne.

Un pap-test in strato sottile (tecnica diversa dallo «striscio») per le donne dai 25 ai 30 anni, con ripetizione del test ad intervalli di 3 anni per i test risultati negativi e HPV- test a partire dai 31 anni fino al compimento del 64ennesimo anno d’età, con ripetizione del test ad intervalli di 5 anni, sempre per i test risultati negativi.

L’invito prevederà un appuntamento presso una struttura pubblica (ostetricia) con possibilità per la donna di modificare la data della convocazione (tramite Cup) per le donne in età compresa tra i 25 e i 30 anni e per le donne invitate ad effettuare il test HPV Entro quattro anni, quando il sistema sarà a regime, ci sarà la possibilità di effettuare il test HPV di screening solo presso le strutture dell’azienda sanitaria. Il nuovo test sarà applicato gradualmente.

Il primo anno, a partire dall’autunno, l’HPV test sarà proposto alle donne di età compresa trai i 50-61 anni e il pap-test per le altre. 

Nel corso del secondo anno saranno chiamate per l’HPV test le donne di età compresa tra i 46-61 anni, il terzo anno quelle tra i 41 e i 61 anni. Il quarto anno il programma dovrebbe andare a regime con HPV test per le donne di età compresa tra i 31e i 64 anni e il pap-test per le donne dai 25 ai 30 anni.

Cambierà, come detto, anche la modalità di chiamata: nella lettera di invito verrà specificata anche la sede, la data e l’orario dell’appuntamento.

Per il cambio data si potrà contattare il Cup e in caso di mancata adesione al primo invito, dopo 4 mesi, viene inviata una lettera di sollecito. È prevista anche una riorganizzazione dei punti prelievo del nuovo programma di screening che a regime saranno 12: Trento per il distretto Centro Nord; Riva, Rovereto e Tione per il distretto Centro Sud; Borgo, Cavalese, Pergine, Tonadico e Vigo per il distretto est e Cles, Malè e Mezzolombardo per il distretto ovest. Nei quattro anni di transizione prima che tutto vada a regime e tutte le donne rientrino nel nuovo programma, continuerà la possibilità di optare tra il sistema pubblico e privato per l’effettuazione del pap test.

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