Furti, torna la banda della mola a disco Casseforti svuotate a Lavis e Pressano

di Marica Viganò

Due furti andati a segno e due tentati fra Lavis e Pressano. È accaduto sabato nell'orario in cui i «topi d'appartamento» sono ormai soliti entrare in azione, fra il tardo pomeriggio e la sera, approfittando dell'assenza dei proprietari di casa.

I furti sono stati scoperti tra le 19.30 e le 20 ed è subito iniziata la caccia ai ladri, con la segnalazione di un'auto sospetta, una macchina di grossa cilindrata che pare avesse targa straniera.

Nonostante l'immediato invio in zona delle pattuglie dei carabinieri - impegnati sia i militari delle stazioni della Rotaliana, sia i colleghi del Radiomobile della compagnia di Trento - i ladri sono riusciti ad allontanarsi con il bottino.

Ad agire con determinazione e sangue freddo è stata ancora una volta «la banda della mola a disco».

Erano infatti attrezzati i ladri che hanno colpito in un'abitazione in una laterale di via dei Colli a Lavis, e non si sono di certo arresi davanti alla cassaforte: i proprietari di casa, al loro rientro, hanno trovato l'armadietto blindato completamente divelto e svuotato di gioielli e di denaro. Si calcola un bottino complessivo, fra le due case svaligiate a Lavis, di almeno 20mila euro. Indagano i carabinieri, che hanno effettuato i sopralluoghi alla ricerca di tracce lasciate dai malviventi e di indizi utili per cercare di identificare la banda, che potrebbe essere ancora in zona.

Furti e tentativi di furto sono stati segnalati anche in Rotaliana fra sabato e ieri, a San Michele, a Mezzolombardo e a Mezzocorona, dove la banda ha agito in una via vicina alle scuole medie, in due abitazioni. In un appartamento i ladri hanno rovistato ovunque ma, non trovando nulla di valore, se ne sono andati a mani vuote; in un'altra casa i proprietari hanno trovato segni di scasso su una finestra, ma l'infisso ha retto l'assalto.

Non sarebbe, tuttavia, un solo gruppo ad agire in provincia di Trento: gli investigatori sospettano che responsabili dei furti siano più bande, provenienti da fuori regione, che arrivano, colpiscono e se ne vanno. I controlli, dall'autunno scorso, sono stati intensificati sia in città che nelle valli.

Avevano la mola a disco anche i malviventi che, un mese fa e sempre di sabato, colpirono a Meano. Quattro gli appartamenti svaligiati tra via Nogaré e via delle Tre Croci, e due le cassaforti divelte. Oltre a gioielli e contanti, i ladri avevano portato via anche una pistola con relative munizioni, che era regolarmente detenuta e ben custodita dal proprietario. Trovando la casa a soqquadro, una coppia si era sentita male: la donna era svenuta ed il marito aveva avuto un mancamento. «Uno shock» da furto, come lo avevano definito i medici del pronto soccorso.

Martedì scorso erano stati i carabinieri della stazione di «Vallelaghi» a Vezzano a fermare un ladro: erano riusciti a bloccare l'auto su cui, probabilmente, stava aspettando i complici. Il malvivente, un albanese di 22 anni in Italia senza fissa dimora ed incensurato, è stato denunciato per tentato furto aggravato. Sulla sua auto, infatti, sono stati trovati cacciaviti, un piede di porco e due mole a disco.

Il giovane era stato trovato a Calavino, nelle vicinanze di una villa in cui era scattato l'allarme: la proprietaria era all'interno ed aveva visto attraverso le telecamere di sicurezza tre individui che avevano saltato la recinzione e che, non appena hanno sentito la sirena, erano fuggiti facendo perdere le proprie tracce.

Sono in corso accertamenti per verificare se l'episodio di Calavino sia da collegare con i furti ed i tentati furti di sabato a Lavis e Pressano.

Anche in quest'ultimo caso, come detto, i ladri erano attrezzati.

Clamoroso è stato il colpo della «banda della mola a disco» a Terlago, due settimane fa, quando da una villa sparirono orologi da collezione e gioielli contenuti in una cassaforte, e qualche centinaio di euro che si trovava nei cassetti, per un totale di 80mila euro.

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