Scuola, oggi si aprono le iscrizioni Circa 15.000 famiglie coinvolte

Circa 15.000 le famiglie coinvolte

Si parte e c'è tempo un mese: migliaia di famiglie trentine dovranno iscrivere i propri pargoli a scuola. Un momento fondamentale (e se vogliamo anche commovente: scommettiamo che più di una mamma verserà qualche lacrima pensando al proprio figlio che cresce...) nella tappe della vita di ogni famiglia. Emozioni a parte, bisognerà concentrarsi sulla parte «burocratica»: fondamentale, anzi indispensabile, è la Carta provinciale dei servizi. Se vi state già chiedendo, preoccupati, cosa sia, utilizziamo il suo nome originario, ovvero tessera sanitaria. Con quella siete già a buon punto. Però possederla non basta: deve essere attivata.
Ma procediamo con ordine, per punti, aiutando a fare chiarezza seguendo le indicazioni ricevute dal servizio provinciale competente. 

Chi riguarda l'iscrizione?
Tutti i bambini e ragazzi che devono iscriversi alla prima classe del primo ciclo scolastico. Sono esclusi, invece, coloro che a settembre inizieranno a frequentare la scuola dell'infanzia: per quanto riguarda il passaggio dall'asilo nido alla materna la Provincia farà un provvedimento ad hoc a breve tempo. Quindi, riassumendo, sono coinvolti i genitori i cui figli passeranno dalla materna alle elementari, dalle elementari alle medie e della medie alle superiori. Si tratta indicativamente di quindicimila famiglie.
Come ci si iscrive?
La modalità è al passo con i tempi, quindi online. Nessun problema di orari o code negli uffici: si può fare tutto da casa, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Prima di tutto è necessario attivare la propria Cps (come detto ex tessera sanitaria): per farlo basterà recarsi nella propria circoscrizione o comune di riferimento. In quel momento verrà consegnato gratuitamente anche il lettore di smart card da collegare al proprio computer. A questo punto, a partire da domani e fino al 15 febbraio, bisogna accedere al sito servizionline.trentino.it e cliccare nella sezione «Iscrizioni Scolastiche». Si compila l'apposito modulo secondo le indicazioni che compariranno dopo l'accesso e il gioco è fatto. Come spesso accade, una volta chiusa l'ultima «finestrella» arriverà automatica la domanda: «Avrò fatto tutto giusto? Avrò dimenticato o sbagliato qualcosa». Niente paura: una email all'indirizzo che avrete inserito vi confermerà che l'iscrizione è stata effettuata correttamente. E, comunque, si potrà consultare la domanda anche in un secondo momento. Chi avesse delle difficoltà (anche insuperabili, come il non possedere un computer) può rivolgersi alla scuola dove intende iscrivere il figlio: lì troverà l'assistenza di un funzionario pubblico che, sempre online e nella già descritta modalità, fornirà un supporto.
Chi effettua l'iscrizione?
I genitori o la persona che esercità la potesta sul minore. In realtà possiamo usare il singolare: l'iscrizione effettuata da un genitore vale anche per l'altro. Chi compila, tuttavia, si deve assumere le responsabilità di quanto fatto, non solo etiche e morali, ma penali.
Quando ci si può iscrivere?
Come accennato l'apertura è prevista per domani 15 gennaio, mentre si chiuderà il 15 febbraio prossimo. La data del termine è stata fissata a livello provinciale e non varia di anno in anno (se il 15 fosse un giorno festivo si sposta in avanti fino al primo giorno lavorativo utile). E chi, per qualche motivo, dovesse «svegliarsi» il 16 febbraio? Dalla Provincia fanno sapere che si entrerebbe nella «deroga» e non più nel diritto d'iscrizione. Insomma: un mese è lungo, un figlio è un figlio e la scuola è importante.
Dove ci si può iscrivere?
Tutte le scuole, sia primarie sia secondarie, della provincia vengono individuate in base alla residenza del bambino, che, trattandosi di minorenni, a parte qualche caso particolare, coincide con quella dei genitori. Tradotto, per quanto riguarda il primo ciclo d'istruzione, ci si iscrive nella scuola del proprio quartiere. Ci sono tuttavia due ipotesi che prevedono l'iscrizione in un istituto diverso da quello «di residenza». Il primo prevede che i genitori, entrambi lavoratori (conditio sine qua non), possano fare richiesta nella zona dove uno dei due lavora: la sede del lavoro, quindi, diventa importante quanto la residenza. Nel secondo i genitori, entrambi lavoratori, hanno diritto a iscrivere il pargolo dove risiedono i nonni. Per quanto riguarda altre ipotesi di iscrizione in scuole diverse dal bacino d'utenza, la possibilità c'è, ma il bambino resterà in una condizione di «stand by» e dovrà attendere che il dirigente scolastico lo «accolga» nel caso ci siano posti liberi. La comunicazione in questo specifico caso avverrà entro una settimana dalla chiusura delle iscrizioni. Per quanto riguarda il secondo ciclo, ovvero le superiori, vale la medesima regola del bacino d'utenza, ma l'indicazione non è così definitiva: ci sono studenti, infatti, che per il buon nome di un certo istituto, macinano chilometri ogni giorno per frequentarlo.

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