Ingegneri in difficoltà per la crisi lanciano un appello alla Provincia

di Lorenzo Basso

Più attenzione ai professionisti presenti sul nostro territorio, maggiore rotazione negli incarichi nelle commesse degli enti locali e incremento del numero di piccole opere di manutenzione e di miglioramento urbanistico a scapito delle grandi infrastrutture. Sono queste, in estrema sintesi, le richiesta avanzate dall'Ordine locale degli ingegneri all'amministrazione provinciale, nel corso dell'assemblea annuale tenutasi nei giorni scorsi presso la sala convegni del Muse. Convocato in un momento di difficoltà per l'intera categoria, che soffre a causa della crisi economica e di quella nel settore edile, l'incontro è stato un'occasione di confronto tra i diversi professionisti a proposito del futuro dell'occupazione sul nostro territorio e su quello nazionale. Tra gli argomenti al centro del dibattito, vi erano anche la grande densità di laureati in ingegneria edile in Trentino, la difficoltà di inserimento nel mercato lavorativo dei giovani e le crescenti criticità riscontrate dagli studi nel riuscire ad arrivare a fine mese.


«La crisi economica - ci ha spiegato il presidente Antonio Armani - ha colpito duramente anche la nostra categoria, tuttavia stiamo cercando di contrastare la difficile situazione attuale mediante i nuovi accordi con la Provincia. L'obbiettivo, nel breve medio termine, è quello di creare più lavoro, permettendo a tutti i professionisti di accedere ai bandi pubblici attraverso opere e infrastrutture meno gravose ma più diffuse. Su questo, un passo avanti è stato fatto con il nuovo decreto sui lavori pubblici, in cui viene riconosciuta la centralità della fase progettuale, e quindi dell'ingegnere».
Anche in ragione della presenza dell'università, il Trentino è uno dei territori italiani con maggiore densità di laureati in ingegneria edile, con conseguente grande concorrenza tra professionisti, con una grave penalizzazione nei confronti dei giovani.

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