Altri 50 detenuti al carcere di Spini Polizia penitenziaria: rischio collasso

I sindacati della polizia penitenziaria lanciano l'allarme per l'arrivo di altri 50 detenuti nella struttura carceraria di Spini di Gardolo e chiedono il rispetto di quanto previsto dall'accordo quadro firmato a suo tempo tra Stato e Provincia, che fissava un tetto massimo di 250 persone.

Le organizzazioni sindacali che hanno firmato un comunicato congiunto - Sappe, Osapp, Uil, Sinappe, Fsa-Cnpp e Fns Cisl - spiegano di avere appreso questa mattina dell'arrivo di un considerevole numero di detenuti provenienti da altri istituti del Triveneto a causa dello sfollamento.

«Si parla di almeno 50 detenuti che uniti a quelli già ristretti nel penitenziario cittadino porterebbero il numero complessivo ad oltre 350 unità - si legge - Cioò comporterebbe, come più volte denunciato, notevoli problemi di carattere gestionale che, conguinti all'esiguo numero di unità di polizia penitenziaria in forza al carcere di Spini, porterebbe l'intero sistema in brevissimo tempo al collasso».

Una situazione che preoccupa le organizzazioni sindacali, anche rispetto al rischio che questo comporti un aumento del «clima di tensione tra i ristretti». Ecco perché gli agenti della polizia penitenziaria richiamano al rispetto di quanto previsto dall'accordo sottoscritto, sin dall'apertura del nuovo carcere, tra il governo nazionale e l'amministrazione provinciale, «il quale stabiliva una capienza massima pari a 250 detenuti».

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