Provinciali in bicicletta con la «card» di servizio

di Luca Nave

Niente più acquisto di biglietti dell'autobus e del treno, seguiti dalla richiesta di rimborso spese, da parte dei dipendenti provinciali. Chi, per motivi di servizio, è abituato a muoversi coi mezzi pubblici, presto potrà utilizzare - più agevolmente - la card che varrà su autobus urbani, corriere extraurbane, treni e il servizio e.motion (quello delle biciclette). Cominciamo col chiarire che non si tratta di un ingiusto beneficio ai dipendenti provinciali: il pass vale solo per spostamenti connessi al lavoro e la card si avvale di tecnologie che consentono di controllare se il dipendente sta compiendo davvero il viaggio di servizio, per il quale del resto deve chiedere preventivamente l'autorizzazione.

Lo spiega nel dettaglio il dirigente del Servizio trasporti pubblici Roberto Andreatta: «Col sistema attualmente in uso, che impiega le tessere elettroniche, siamo già in grado di registrare i 100 mila spostamenti che, ogni giorno, gli utenti compiono coi mezzi pubblici. Rispetto agli utenti normali non è possibile, se non in particolari condizioni, conoscere i tragitti delle persone: il numero di tessera è "scollegato" dal nominativo del titolare e dunque è rispettata la privacy. Diverso il caso delle card attribuite ai dipendenti pubblici: essendo assegnate per motivi di lavoro, il discorso della privacy non vale e i dati relativi al loro utilizzo possono essere visionati al pari di quelli delle timbrature del cartellino che si usa per entrare in servizio».

Il vantaggio è anche in termini di alleggerimento della burocrazia: prima dell'introduzione di questo sistema il dipendente comprava il biglietto e lo portava in ufficio dando il via all'accreditamento in busta paga; ora non dovrà anticipare nulla e non dovrà chiedere il rimborso. L'innovazione è stata portata avanti su iniziativa del Dipartimento infrastrutture e mobilità e del Dipartimento organizzazione personale e affari generali, col supporto del Servizio trasporti pubblici. L'idea amplia quella, che sta dando buoni frutti, del car-sharing, che consente un utilizzo ottimale delle auto della Provincia.

In queste settimane all'interno degli uffici provinciali si sta dunque richiedendo ai vari dirigenti di individuare a quali dipendenti associare le card; altre card possono essere date in dotazione alle strutture, che a loro volta possono consegnarle temporaneamente ai dipendenti via via interessati. Già oggi sono molti i dipendenti che devono raggiungere enti o strutture lontane del loro normale luogo di lavoro e si è riscontrato che gli spostamenti con i mezzi pubblici sono numerosi. Il nuovo sistema promette di produrre risparmi, oltre che, forse, di incentivare l'uso di mezzi pubblici o biciclette: ha dunque anche una valenza ecologica.

Andreatta fornisce qualche numero per quantificare l'evoluzione delle tendenze: come già detto sono circa 100 mila le timbrature sui mezzi pubblici registrati dal server centrale. «Il doppio dei cittadini che, quotidianamente, si rivolge ai servizi sanitari» afferma. Quanto al bike sharing e al servizio e.motion: «Abbiamo un migliaio di aderenti, con 14 stazioni. Puntiamo ad arrivare a 5 mila e a potenziare le stazioni. La vicina Francia registra un dato interessante: la metà delle merci che escono dai supermercati sono caricate su biciclette. A Brescia, il bike sharing ha 16 mila abbonati e 60 stazioni; le bici più richieste sono quelle col doppio cesto».

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