Migranti: 49 morti soffocati nella stiva di un barcone

Ammassati uno sopra l'altro nella stiva di una carretta del mare di soli 14 metri, con la poca aria resa irrespirabile dai fumi del carburante. Sono morte così 49 persone - che non avevano probabilmente pagato abbastanza agli scafisti per permettersi di stare sul ponte - partite dalle coste libiche nelle prime ore del giorno di Ferragosto. "Non sarà l'ultima tragedia se non si risolve il problema della Libia", ha commentato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano. La richiesta di aiuto è giunta, come di solito avviene, con una telefonata da un satellitare.

É stata dirottata quindi in zona la nave Cigala Fulgosi della Marina Militare. L'elicottero del pattugliatore alle 7 di ieri mattina ha localizzato l'imbarcazione a soli venti miglia dalla Libia. Ferma, stracarica di passeggeri, solo pochissimi dei quali con un giubbotto salvagente. Inizialmente, dunque, sembrava un intervento come altri che in questo periodo si susseguono nel canale di Sicilia. Ma quando gli uomini della Marina sui gommoni sono saliti a bordo, i passeggeri hanno subito parlato di morti.

E circa 350 migranti a bordo di un barcone in difficoltà al largo della Calabria, sono stati salvati nella notte fra ieri e oggi al termine di un intervento reso particolarmente complesso dalle condizioni del mare. A bordo del barcone anche il cadavere di un uomo, morto probabilmente durante la traversata. I migranti sono stati tutti recuperati e trasferiti su un pattugliatore croato diretto a Reggio Calabria.

 

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