Caserme dei pompieri, ok ai nuovi criteri Più sobrietà e contenimento delle spese

Più sobrietà e meno spese. La Provincia: manterremo i livelli di intervento

Caserme sì, ma più sobrie: la giunta provinciale ha approvato i nuovi criteri tecnici ed economici per la realizzazione e la ristrutturazione di nuove caserme dei Vigili del fuoco volontari, delle Unioni distrettuali e dei Centri di Protezione civile. L’obiettivo è di «garantire un risparmio in linea con i recenti principi di sobrietà della pubblica amministrazione trentina che consentirà di recuperare le risorse necessarie agli interventi di sistemazione di altre caserme esistenti sul territorio provinciale».

La delibera, firmata dall’assessore Tiziano Mellarini, ribadisce l’importanza strategica dei vigili del fuoco volontari e della Protezione civile. Il problema è che, tra crisi economica e stretta dei bilanci, le risorse non sono più quelle di un tempo. Come tutti sanno, insomma, il tempo delle vacche grasse è finito. Ma ciò nonostante, assicura la giunta, bisogna comunque garantire il mantenimento dell’attuale livello di intervento ed operatività dei corpi volontari.

I criteri fissano il limite di spesa massima ammissibile; le eventuali spese e la superficie massima per l’acquisto dell’area; il limite di costo per le ristrutturazione. Da una prima ricognizione, i nuovi criteri si applicheranno da subito alle domande di finanziamento di caserme già presentate a suo tempo dai Comuni di Dimaro, Sant’Orsola Terme, Sover, Stenico, Giovo, Castello Tesino e Taio, finanziabili tramite Cassa provinciale antincendi; Carano, Sporminore e Trambileno, finanziate dal Fondo unico territoriale. In futuro, i nuovi criteri si applicheranno a tutti i progetti. «Si tratta di un percorso - ha spiegato l’assessore - che abbiamo fatto assieme alla Federazione dei Corpi dei vigili del fuoco volontari che ringraziamo per la grande collaborazione dimostrata anche in questa occasione».

I risparmi derivanti dalla riduzione delle spese - è questa la seconda novità -, realizzata grazie ai nuovi criteri e inizialmente ammesse a finanziamento sui fondi della Cassa provinciale Antincendi, saranno destinati all’apertura di appositi bandi per la presentazione di nuove richieste di contributo per la manutenzione straordinaria, l’adeguamento tecnico delle caserme dei Corpi dei Vigili del Fuoco Volontari. La destinazione delle risorse e gli interventi di manutenzione straordinari saranno individuati dai servizi provinciali (Servizio Antincendi e Protezione Civile e Servizio Autonomie Locali) in accordo con il Consiglio delle autonomie locali.

Tipologie di interventi finanziabili

I nuovi criteri di finanziamento riguardano le seguenti tipologie di interventi:

  1. Realizzazione di nuove caserme dei Vigili del Fuoco Volontari, delle sedi delle Unioni Distrettuali e dei Centri di Protezione Civile;
  2. Ristrutturazione - con o senza ampliamento - di caserme esistenti dei Vigili del Fuoco Volontari, delle sedi delle Unioni Distrettuali e dei Centri di Protezione Civile;
  3. Ristrutturazione ed adattamento di edifici esistenti da destinare a caserme dei Vigili del Fuoco Volontari, delle sedi delle Unioni Distrettuali e dei Centri di Protezione Civile.


Spesa massima ammissibile

La Giunta provinciale ha fissato anche la spesa massima ammissibile a copertura di tutte le spese degli interventi, escluso il costo di acquisto delle aree che dovranno in ogni caso essere vidimate dal servizio gestioni patrimoniali e logistica della Provincia autonoma di Trento:

  • 900.000 euro per Comune o frazione con meno di 700 abitanti
  • 1.200.000 euro per Comune o frazione con un numero di abitanti compreso tre 701 e 3.000
  • 1.600.000 euro per Comune o frazione con un numero di abitanti compreso tre 3001 e 10.000
  • 2.500.000 euro per Comune o frazione con più di 10.000 abitanti
  • incremento di 400.000 euro per le sedi delle Unioni distrettuali.


Per i Centri di protezione civile è previsto un incremento della spesa massima ammissibile a finanziamento pari a 200 mila euro per ogni associazione di volontariato convenzionata con la Protezione Civile presente nella sede del centro di protezione civile.
Criteri di progettazione e standard.

Ai Comuni è garantita «ampia libertà progettuale», nel rispetto di determinati parametri tecnici e localizzativi. In particolare, per quanto riguarda la localizzazione, le nuove caserme dovranno avere una posizione baricentri rispetto al bacino di utenza, essere servite da adeguati collegamenti viari e rientrare nei criteri del Piano urbanistico provinciale.

Nuove strutture saranno autorizzate se suffragate dalla verifica circa l’esistenza di eventuali immobili riutilizzabili come caserme o centri della Protezione civile. Così come le nuove caserme dovranno garantire determinati standard circa i locali interni e di servizio (spogliatoi autorimessa, officina, deposito e centralino), piuttosto che esterni (piazzale, corsie di uscita, parcheggi e piazzola atterraggio elicottero).
Superficie massima area e dimensioni.

La superficie massima ammissibile dell’area, ai soli fini del finanziamento per la spesa di acquisto dell’area, è fissata pari a:

  • 1500 metri quadri per Comune o frazione con meno di 700 abitanti
  • 1750 metri quadri per Comune o frazione con un numero di abitanti compreso tre 701 e 3000
  • 2000 metri quadri per Comune o frazione con un numero di abitanti compreso tre 3001 e 10000
  • 3000 metri quadri per Comune o frazione con più di 10000 abitanti.

Le superfici sono eventualmente incrementabili di 500 metri quadri nel caso in cui la caserma del Corpo comprenda la sede dell’Unione distrettuale. Per i Centri di Protezione Civile la superficie dell’area potrà essere ulteriormente incrementata di 200 metri quadri per ogni associazione di volontariato convenzionata con la protezione civile.

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