Furti su auto in sosta, decine di denunce

I «topi d'auto» sono tornati e decine sono le segnalazioni che arrivano ogni settimana a polizia e carabinieri

di Marica Viganò

Il finestrino a volte non è neppure spaccato: i ladri cercano di fare meno rumore possibile quando entrano in azione. Si lavora, dunque, di cacciavite mentre i più tecnologici pare abbiano dei dispositivi elettronici per aprire le portiere senza forzare nulla.

I «topi d'auto» sono tornati e decine sono le segnalazioni che arrivano ogni settimana a polizia e carabinieri: i ladri non cercano macchine di lusso da portare via, ma si accontentano di tutto ciò che le persone lasciano all'interno dell'abitacolo. E non si tratta solo di borse lasciate in bella vista: i ladri colpiscono «a caso» perché qualcosa da rubare c'è sempre, dagli spiccioli lasciati nel portaoggetti per pagare il parcheggio, alle giacche appoggiate sui sedili. Ci sono anche valigie e valigette, non importa se piene di merce o vuote: i ladri le portano via perché qualche euro possono sempre valere sul mercato nero e magari contengono abiti o scarpe di marca che sui siti di compravendita on line si piazzano senza problemi a poco prezzo.

Furti di questo genere sono sempre più diffusi in città, in centro come nei sobborghi, di notte ma anche di giorno. I «topi d'auto»  potrebbero essere persone legate al mondo della tossicodipendenza e che necessitano di denaro e di merce da scambiare per acquistare la dose. Polizia e carabinieri consigliano di evitare di tenere in auto qualsiasi oggetto (basta anche un paio di vistosi occhiali da sole) che possa attirare l'attenzione di malintenzionati.

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