Oggi arrivano a Trento Renzi e Valls: Massima allerta contro i disordini

Dopo una partenza all’insegna della tranquillità, dal punto di vista dell’ordine pubblico al Festival dell’economia è quella di oggi la giornata che si teme maggiormente.

di Leonardo Pontalti

Dopo una partenza all’insegna della tranquillità, dal punto di vista dell’ordine pubblico al Festival dell’economia è quella di oggi la giornata che si teme maggiormente. Con l’arrivo in città del presidente del Consiglio Matteo Renzi e del suo omologo francese, il primo ministro Manuel Valls, che si confronteranno alle 15 all’auditorium Santa Chiara, introdotti da Lilli Gruber, il timore è che in città - ed in particolare nella zona circostante l’auditorium - possano scatenarsi manifestazioni di protesta, soprattutto da parte del movimento anarchico, che già nelle ultime ore ha tentato di riconquistare la scena in città con un nuovo tentativo di occupazione.

Un episodio che ha alzato ancora di più il livello di guardia. Se ieri, infatti, le proteste dell’Unione sindacale di base e del Sindacato di base multicategoriale di Trento si sono svolte senza disordini, la possibilità che quest’oggi sulla scena irrompano anche manifestanti più «caldi» è concreta.

Già nelle ultime ore numerosi dei manifesti del Festival dell’Economia affissi in città sono stati presi di mira e «corredati» da scritte contro Matteo Renzi certamente non all’insegna di un caloroso benvenuto. Da tempo, poi, l’allerta per la giornata di quest’oggi è stata fissata ai massimi livelli data la contemporanea presenza a Trento di due dei massimi rappresentanti politici di Italia e Francia, circostanza che potrebbe far scatenare le frange più estremiste del movimento No Tav, opera che collega proprio i due paesi e tematica che da sempre ha rappresentato un terreno di violento scontro tra istituzioni e movimento anarchico. Se a tutto questo si aggiunge la «vetrina» che il Festival dell’Economia rappresenta per eventuali azioni dimostrative, non serve aggiungere altro per comprendere come quella che accoglierà la seconda giornata del Festival sarà una Trento «blindata».

Già ieri a vegliare sui manifestanti dei sindacati autonomi vi erano decine di agenti dei reparti mobili della polizia e militari delle unità speciali dei carabinieri, ma era fin troppo evidente come il loro spiegamento non fosse stato disposto per le sanguigne, ma civili, invettive dei sindacalisti. Che si ritroveranno in corteo anche oggi, marciando (dalle 14) da piazza Pasi all’auditorium. Il timore è che, a differenza di ieri, non saranno i soli a scendere in campo.

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