L'emergenza processionaria è ormai praticamente cessata

Prima la brutta notizia: la processionaria quest'anno ha proliferato alla grande portando moltissimi di questi insetti anche nei parchi della città. Ora la notizia buona: l'emergenza è ormai quasi cessata considerato che i bruchi in questi giorni sono quasi spariti. «In questo momento l'allarme dovrebbe essere rientrato in quanto le processionarie scendono e vanno a "impuparsi" nel terreno. Anche i nidi che si vedono sono vuoti», assicurano al Servizio foreste e fauna della Provincia di Trento.


Quello che al momento è rimasto in giro è un po' di peluria urticante che con la prima pioggia dovrebbe sparire. «I bruchi - spiegano - fino a che fa freddo stanno nel nido e poi, con le temperature più miti, cominciano a uscire per poi andare nel terreno».


L'emergenza processionaria, per quest'anno, sembra dunque finita anche se il 2015 è stato un anno terribile soprattutto per i proprietari dei cani, che sono tra gli animali maggiormente a rischio visto che le conseguenze, quando viene annusato o mangiato uno di questi insetti, sono per loro devastanti. «Il trattamento bio per ridurre questi parassiti è stato fatto in autunno, soprattutto nella zona di Dro e Pietramurata. Il trattamento viene effettuato quando le larve tornano sulla piante e sono maggiormente sensibili. Ogni 6/7 anni si manifestano dei picchi di pullulazione e quest'anno ci troviamo in questa fase. Forse anche l'anno prossimo sarà così, ma molto dipende anche dalla zona. Quest'anno abbiamo avuto alta presenza in val di Cembra o sulla collina di Trento mentre in valle dei Laghi i monitoraggi non hanno rilevato grandi numeri».


In Trentino ci sono sette stazioni di monitoraggio. Si tratta di stazioni che prevedono la cattura tramite delle trappole in modo che il personale specializzato possa capire la quantitativa presenza di questi lepidotteri sul territorio.
Dunque nessuna paura, attualmente, quando si notano nidi cotonosi tra i rami degli alberi. Sono vuoti e con la prima pioggia si sfalderanno. Qualche attenzione ancora, invece, per i peli urticanti che si separano facilmente dagli insetti e si attaccano, grazie alla loro forma a uncino, ai tessuti e alla pelle. Quando i peli urticanti vengono a contatto con la pelle può comparire un fastidioso eritema papuloso accompagnato da rossore, bruciore ed un forte prurito che può durare diversi giorni. Più raramente si manifestano bolle o vescicole, segno in genere di reazioni più gravi. Più importanti sono le conseguenze quando i peli, od anche i loro frammenti, vengono a contatto con le mucose (occhio, naso, bocca) o peggio quando vengono inalati o deglutiti; per esempio sono comuni le congiuntiviti da processionaria, caratterizzate da rossore, prurito, fastidio ed abbondante lacrimazione.
Quando invece i peli vengono respirati può manifestarsi asma. Per questo il consiglio degli esperti è quello di non sostare sotto gli alberi che presentano tra i rami i nidi in modo da evitare anche le ultime conseguenze.

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