Trento-Canazei in 85 minuti con la Ferrovia dell'Avisio

Costi stimati fra 900 milioni e quasi un miliardo di euro, 85 minuti di percorrenza tra Trento e Canazei contro le quasi 3 ore di autobus. Tempo ridotto a 62 minuti se si realizzassero solo sei stazioni intermedie (Cembra, Cavalese, Predazzo, Moena, Pozza di Fassa e Canazei).

Parliamo dello studio di tracciato della Ferrovia delle Valli dell’Avisio presentato a Cavalese, sostenuto dal Bim dell’Adige e che conclude un lavoro preliminare di analisi di circa quattro anni partito dalla attuale difficoltà di spostamento nelle valli di Cembra, di Fiemme e di Fassa, e soprattutto dai tempi e dai costi di trasferimento delle persone da e verso Trento. Lo studio presenta quattro opzioni di tracciato, che vanno da 83 a 88 chilometri complessivi, per 22 stazioni intermedie, con costi stimati tra i 900 e i 998 milioni di euro e tempi di costruzione di almeno 5 anni.

Dal capolinea di Trento, in interscambio con la linea del Brennero e con la ferrovia Trento-Malé, il treno dell'Avisio passerebbe per Gardolo e Meano. Da qui, due alternative: quella in destra Avisio toccherebbe Giovo, Cembra, Faver, Grumes, Grauno, Capriana, Castello e Molina di Fiemme; quella in sinistra Avisio passerebbe per Albiano, Segonzano, Sover, Capriana, Castello e Molina di Fiemme, con costi stimati minori rispetto alla prima. Il tracciato proseguirebbe toccando Cavalese e Masi (alla funivia del Cermis), Tesero, Panchià, Ziano, Predazzo (agli impianti del Latemar), quindi Moena, Soraga, Vigo-Pozza di Fassa, Pera di Fassa (alla seggiovia del Vaiolet), Campitello, Canazei e Penia di Canazei.

Un'infrastruttura che è stata definita strategica per un territorio che conta circa un quarto delle presenze turistiche della provincia, un quinto dei posti letto, il 37% delle persone trasportate sugli impianti a fune, e il 16,5% di locali ed esercizi pubblici. Circa 2mila auto in meno, secondo lo studio, circolerebbero nelle tre vallate dal bacino di 5.500 persone, tra studenti e lavoratori, che fuori stagione si spostano ogni giorno.

La presentazione è stata introdotta dal presidente generale del Bim dell’Adige Giuseppe Negri e dal presidente della Vallata dell’Avisio del Bim Armando Benedetti, a illustrare il progetto il professor Francesco Rossi, docente all’Università di Verona, l’ingegnere Giovanni Saccà e l’architetto Thomas Demetz, alla presenza di molti amministratori dei comuni del territorio e dell’assessore provinciale alle infrastrutture e all’ambiente Mauro Gilmozzi.

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