Pericolo valanghe marcato e vento in quota: massima prudenza in montagna

Il pericolo di valanghe in Trentino è marcato (grado 3 in una scala da 1 a 5), in aumento fino a forte (grado 4). Lo conferma l'aggiornamento della notte del bollettino valanghe di MeteoTrentino, il servizio meteorologico della protezione civile del Trentino. Il pericolo in questione è in relazione agli spessori dei nuovi apporti di neve accumulata anche per effetto del trasporto del vento. Il distacco è probabile quindi anche con debole sovraccarico sopratutto sui pendii ripidi. Le possibilità e gli itinerari per le gite sciistiche ed escursionistiche, in particolari localizzazioni, sono fortemente limitate ed è richiesta una grande capacità di valutazione locale del pericolo e della scelta degli itinerari.

I punti indicati come più pericolosi sono i pendii molto ripidi, specie in presenza di importanti spessori di neve fresca mobilizzabile non ancora assestata e consolidata o in presenza dei nuovi previsti accumuli di neve ventata nei versanti sottocresta, conche, canaloni, cambi di pendenza o versanti con fondo erboso o placche rocciose e ghiaioni. La nevicata che nei giorni scorsi ha interessato tutto il territorio Trentino a partire dai 300 metri di quota circa con spessori variabili tra i 30 e 60 centimetri e le basse temperature delle scorse settimane e i ridotti spessori del manto nevoso preesistente hanno determinato un forte gradiente di temperatura tra gli strati sottostanti e la formazione di nuovi grani sfaccettati fragili e brine di profondità con scarsa coesione.

I recenti apporti di neve fresca sono in lento e graduale assestamento, ma poggiano su deboli stratificazioni del manto preesistente estremamente instabili, sovraccaricandole ulteriormente. Il distacco di valanghe è possibile quindi già con debole sovraccarico e in alcune situazioni sono da aspettarsi valanghe spontanee di media grandezza. Il forte vento da nord previsto contribuirà ad aumentare i sovraccarichi sul manto nevoso debolmente consolidato, rendendo ancora più forte il pericolo di distacco dei nuovi lastroni di neve molto instabili, che si possono staccare già con il passaggio di un singolo sciatore o al solo passaggio di escursionisti con racchette da neve. I rilevatori delle stazioni di rilevamento dati delle nostra rete provinciale segnalano una ripresa dell'attività nevosa spontanea con valanghe di superficie e di fondo a tutte le esposizioni.

LA SITUAZIONE IN ALTO ADIGE

La situazione delle valanghe in Alto Adige rimane critica, nella zone dell'Ortles-Cevedale il pericolo valanghe è forte, di grado 4 su 5. Nelle restanti zone è marcato, di grado 3. Nelle regioni con gli apporti maggiori di neve fresca, cioè dall'Ortles fino alle Dolomiti meridionali si sono formati numerosi grandi accumuli eolici e a causa del vento che gira da Nordovest si formano adesso nuovi punti di pericolo, in particolare sui versanti di esposizione Ovest-Sud e Nordest. I nuovi accumuli sono estremamente delicati, il loro distacco è possibile già con un debole sovraccarico. In vicinanza di creste, canaloni, avvallamenti e cambi di pendenza gli accumuli eolici sono più frequenti. In particolare nel nord della provincia gli accumuli sono molto difficili da riconoscere anche a causa del tempo perturbato.

Con il passaggio del fronte freddo la visibilità sarà ridotta anche nel restante territorio. Numero e diffusione dei punti di pericolo aumentano con l'aumentare della quota. Valanghe provocate o spontanee possono staccare nel loro scorrimento strati profondi del manto e assumere medie, in alcuni casi anche grandi dimensioni. Escursioni scialpinistiche e sci fuori pista richiedono prudenza e una grande capacità nella valutazione del pericolo valanghe. Le possibilità per le gite sciistiche sono fortemente limitate. Lungo la cresta di confine il cielo è nuvoloso, con deboli nevicate e nel pomeriggio è atteso il passaggio di un fronte freddo. La neve, dalla tarda mattina, ha imbiancato anche le corsie dell'autostrada A22 del Brennero nel tratto tra Vipiteno e il Brennero.

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