Vercelli, assalto al caveau con ruspe e kalashnikov

Conflitto a fuoco a colpi di kalashnikov, nella notte a Quinto Vercellese, tra carabinieri e una decina di banditi che con una ruspa avevano tentato di assaltare il caveau di un istituto di vigilanza. Dopo la sparatoria, per coprirsi la fuga i malviventi hanno dato fuoco ad alcune auto. Diverse le strade inagibili.

A dare l’allarme ai carabinieri sarebbe stato un vigilante dell’istituto Fidelitas, dove è avvenuto l’assalto. I malviventi, almeno una decina, si sono presentati con un camion, dal quale hanno scaricato la ruspa con cui volevano demolire il muro di cinta e raggiungere il caveau, dove è custodita una ingente somma di denaro.

Sono almeno cinque le auto incendiate nella notte dai banditi che hanno coperto così la loro fuga. Si tratta di auto posizionate apposta dai malviventi per evitare di essere seguiti e non di vetture parcheggiate come era sembrato in un primo momento.
Con questo stratagemma la banda ha bloccato tutte le strade di accesso al paese: quelle per Villata, Collobiana, Olcenengo e Biandrate.
I carabinieri stanno dando la caccia ad almeno una decina di banditi, che sono entrati in azione intorno alle 3 della scorsa notte, vestiti di nero e incappucciati. L’assalto è fallito, e dunque non è stato prelevato nulla, perché la banda ha sbagliato il lato dell’edificio in cui si trova il caveau. Il resto l’hanno fatto la prontezza delle guardie giurate presenti all’interno dell’istituto di vigilanza, che hanno dato l’allarme, e il pronto intervento dei carabinieri.
Sul luogo della sparatoria, è stata trovata una trentina di bossoli di kalashnikov.

«Alle 3 abbiamo sentito urla e diversi spari provenire dalla sede della Fidelitas: molti cittadini, svegliati nel cuore della notte, si chiedevano cosa stesse succedendo». Parla così il vice sindaco di Quinto Vercellese, Alessandra Ticozzi.
Intanto proseguono le indagini di carabinieri, polizia e procura, anche se al momento non trapela nulla. Secondo le prime indiscrezioni, pare che le auto incendiate dai componenti del commando siano risultate rubate. Alcune hanno targa straniera.

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