L'Upt si fa piacere l'Andreatta-bis

di Daniele Battistel

Come quelle medicine, che non piacciono ma che, per forza di cose, bisogna mandarle giù. E allora si chiudono gli occhi, ci si tura il naso e giù con un sorso d'acqua per far passare la pillola il prima possibile. Non vorremmo esagerare per rispetto alla persona, ma è più o meno il gesto che che hanno fatto i componenti del coordinamento cittadino dell'Upt di Trento che ieri hanno ufficializzato il sostegno del partito ad Alessandro Andreatta come candidato sindaco del centrosinistra autonomista.


Un via libera sofferto e assolutamente non scontato fino alle ultimissime ore. Del resto, pur venendo dallo stesso partito nelle origini (la Margherita), pur avendo tre assessori Upt in giunta (il vicesindaco Biasioli, Tomasi e Castelli), al partito di Lorenzo Dellai Andreatta non è mai stato troppo gradito. Tanto che lo stesso governatore in queste settimane ha lavorato sotto traccia per trovare un sostituto: non cercandolo dentro l'Upt, bensì invitando qualcuno di quelli che stima dentro il Pd a fare la rivoluzione e a sostituire Andreatta.

Il piano, però, era oggettivamente di difficile concretizzazione e ora l'Upt si trova - suo malgrado - a dover «benedire» un eventuale Andreatta - bis. «In effetti - racconta il coordinatore cittadino Umberto Saloni - credo che la ragionevolezza ci debba portare a conservare il progetto coalizionale più che non a cambiare il sindaco, anche ci fosse l'opportunità di una diversa soluzione».


Che quello ad Andreatta sia un via libera non proprio entusiasta lo si capisce dal fatto che, al contrario degli altri partiti della coalizione (che hanno ufficializzato il loro gradimento ben prima di Natale), l'Upt ci arrivi a meno di 4 mesi dalle elezioni. È lo stesso Saloni a confermare la tesi: «Il nostro è un sì dettato più che altro dalla necessità di riconoscerci in una coalizione che si dà degli obiettivi e degli indirizzi politici. Non c'è scetticismo nei confronti della persona, perché le nostre sono valutazioni soprattutto politiche. Riteniamo infatti che questa legislatura non abbia brillato per scelte sulla città, bensì che il pensiero sia stato solo quello di amministrare il contingente».


La domanda, ora, è capire come si potrà costruire un rapporto di fiducia tra parti che evidentemente si sopportano. «Andreatta - risponde Saloni - conosce i nostri punti di vista su certi temi». Gli argomenti sono facilmente intuibili: sicurezza e decoro della città, capacità della città di esprimere la sua leadership e di non subire il governo provinciale. «Ma ora - aggiunge il programma del sindaco ha trovato corrispondenza sui temi che noi riteniamo importanti: quindi ci sentiamo sufficientemente garantiti rispetto alla candidatura di Alessandro Andreatta, rassicurati dal percorso politico fatto in questi mesi ancora prima di ufficializzare i nomi».


E addirittura ieri sera al coordinamento l'Upt ha rilanciato chiedendo un passo in più agli alleati: presentare una lista unitaria a livello di ogni circoscrizione «per dare il senso di voler lavorare assieme». Tra i più critici ad una conferma «diretta» di Andreatta ci sono i rappresentanti Upt dei sobborghi. Così Corrado Paolazzi, presidente della circoscrizione di Gardolo (e politicamente vicino a Dellai) spiega la sua posizione: «Mi permetto solo di dire che le primarie potevano dargli la legittimazione a tenere saldamente la coalizione in pugno, soprattutto quando si deve far fronte alle new entry delle ultime campagne acquisti».

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