Ex Bruno, tutto pronto per l'abbattimento

L'ex Centro sociale Bruno in via Dogana ha i giorni contati. Da lunedì, infatti, la ditta «Zampedri Lorenzo S.r.l» inizierà a predisporre la zona all'abbattimento completo dell'edificio e i lavori dovrebbero avere inizio attorno il 20 di gennaio. A darne notizia è stata la stessa azienda. «Da lunedì - ha spiegato ieri Stefano Zampedri capo cantiere - inizieremo con i lavori preparatori e poi la settimana successiva partirà l'abbattimento completo».


Nel corso dell'estate del 2013 l'edificio è stato abbandonato, non senza polemiche, dal giovani del Centro sociale Bruno per trasferirsi nell'area di Piedicastello. L'area dell'ex Dogana faceva parte di una permuta tra la Provincia e la Federazione trentina della Cooperazione che coinvolge l'area dell'ex Italcementi. Un piano questo che è cambiato però nel corso del 2014 quando Piazza Dante, al fine di compensare la contropartita con la Cooperazione in merito alle aree dell'ex Italcementi, invece di trasferire l'area dell'ex Dogana ha scelto al suo posto di cedere alla Cooperazione il palazzo di proprietà provinciale di via Acconcio oltre altri immobili minori.


Per quanto concerne il palazzo che fino a qualche anno fa ospitava il Centro sociale Bruno per poi diventare luogo di degrado e di riparo per i senza fissa dimora, sul finire del 2014 la Patrimonio del Trentino aveva fatto capire che per l'abbattimento completo i tempi sarebbero stati molto brevi. Proprio ieri l'annuncio da parte dell'azienda demolitrice che ha inoltre avuto come direttiva l'abbattimento dell'intera struttura, anche quindi dell'ormai famoso murale presente sulla facciata principale. «I lavori per l'abbattimento - ha spiegato Stefano Zampedri - dureranno circa un mese e l'edificio sarà raso a zero. Non sarà risparmiata la parete davanti con il murale ma l'area sarà completamente liberata».


L'edificio dell'ex Dogana era stato occupato dal Centro sociale Bruno nel 2007. Nel 2009 le facciate dell'immobile sono state decorate con un grande murale realizzato dal messicano Omar Garcia e dallo spagnolo Jordi Galindo. La rappresentazione scelta era stata quella di un orso immerso nel paesaggio delle montagne trentine. In passato la decisione di demolizione di questo edificio aveva fatto sorgere non poche polemiche proprio per la presenza di questo murale. Da diverse parti, infatti, si erano sollevate voci di sostegno affinché si trovasse una soluzione per salvaguardare questa opera. Soluzioni che non sembrano essere state trovate o scelte.

comments powered by Disqus