Ora i conigli puntano ai Mercatini di Natale

di Nicola Guarnieri - NO

È nato prima l'uovo o la gallina? In questo caso la, metaforica chiaramente, gallina. Che in questa storia ha le sembianze di un coniglio. L'«invasione» del cimitero di via Giusti da parte dei simpatici animaletti dalle orecchie lunghe è stata una delle «novità» più movimentate dell'anno. La colpa dell'assalto? Il sottopassaggio ciclopedonale dietro le Albere, per collegare il Muse al centro città. Il nuovo quartiere sorto all'ex Michelin, però, è arrivato dopo. È l'uovo, tornando all'esempio d'esordio. Prima c'erano i conigli, «importati» agli albori degli anni Settanta dagli operai proprio della Michelin, il fabbricone francese che ha dato lavoro a migliaia di famiglie.


Orbene, per loro stessa natura (inutile entrare nei dettagli) i conigli «amano» riprodursi in serie. E così hanno fatto per decenni, colonizzando le roste dell'Adige. Poi è arrivata la rivoluzione urbanistica firmata Renzo Piano e lo «stradone», leggasi via Sanseverino, non è risultato più un ostacolo insormontabile. Con il varco sotto la ferrovia si è completata l'opera. Dopo l'intervento della Lav, che ha catturato le famiglie di leporidi con le reti restituendo il cimitero ai fedeli, adesso qualche bell'esemplare orecchiuto si è spinto oltre. Forse, si sottolinea forse, attirato dai Mercatini di Natale. I conigli, infatti, prima hanno preso possesso del cortile in erba del liceo Da Vinci ed ora sono già in via Endrici, tra l'aiuola della ciclabile e il parco giochi della parrocchia del Santissimo. Da qui al parco Santa Chiara il passo è breve e non è detto che non ci scappi (improbabile per l'alta densità antropica ma, teoricamente, non impossibile) qualche rapida incursione tra le casette di piazza Fiera addobbate a festa.


L'«emergenza» camposanto, però, sembra rientrata anche se qualche mugugno, dalle parti di via Giusti, giunge ancora. Quella sorta di «Ghostbuster» - inviati dal Comune di Trento a catturare conigli, fantasmi tutt'altro che ectoplasmatici - hanno infatti in programma un nuovo blitz tra lapidi e fiori per i cari estinti. Attenzione, però: non si tratta di cacciatori ma di animalisti visto che palazzo Thun ha incaricato la Lav, la Lega antivivisezione, dell'operazione. La «deconiglizzazione» (si perdoni il neologismo) del cimitero, prevista per questi giorni, è slittata però a fine mese, quando la Lav interverrà. Così il presidente della sezione trentina Simone Stefan: «Per quanto riguarda il cimitero stiamo monitorando la presenza delle colonie e pianificando un altro intervento. Inizialmente si pensava all'utilizzo ancora delle reti ma visto che il numero è di 5-6 esemplari siamo più orientati alle gabbie. Abbiamo però deciso di aspettare fine dicembre o inizio gennaio, prima che inizi la riproduzione». 


Lo stress da coniglio, tra la gente, è passato? «Sì, ho ricevuto conferme che la percezione dei conigli al cimitero è diminuita: non stanno tornando. Rimane la piccola famiglia nel campo Nord per la quale, come detto, a cavallo di Capodanno useremo le gabbie». Poi c'è il cantiere. «Già, ma di là è difficile contarli perché c'è il cantiere dove sorgerà il forno crematorio». E adesso i conigli sbarcano in centro città. «Ma non dobbiamo lamentarci che ci sono i conigli! Anzi, dobbiamo essere contenti perché significa che nella zona suburbana c'è salubrità, aria e buona terra, non ciminiere e cementifici. Con la costruzione del quartiere delle Albere si è strappata un'area ai conigli. È normale che si spostino. Però non confondiamo i luoghi sensibili come i cimiteri con piste ciclabili e giardini, dove i conigli sono anche piacevoli».

 

 

 

 

 

 

 

 

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