Tasi e Imu, l'ultima volta per i trentini

di Angelo Conte

Conto alla rovescia per le decine di migliaia di proprietari di immobili trentini: lunedì 16 scade infatti il termine per pagare, nei Comuni che lo hanno previsto, e sono almeno 65, la seconda rata dell'Imu e della Tasi o la rata unica che copre il 100% dell'imposta dovuta. I ritardatari dovranno versare delle sanzioni oltre all'imposta. Le regole sulla Tasi e sull'Imu - fissate per l'ultima volta a livello nazionale, dal prossimo anno debutta l'Imis - sono diverse da Comune a Comune e quindi per ciascuna amministrazione occorre andare a verificare sul sito Internet ufficiale, sul portale Iuc del Consorzio dei Comuni o sul portale del ministero delle finanze. In tutti e tre i portali informatici, è possibile verificare i contenuti della delibera del comune nel quale è ubicato l'immobile. Per quanto riguarda chi è chiamato alla cassa, occorre distinguere tra Tasi e Imu. Per la Tasi è chiamato a pagare chi possiede o detiene a qualsiasi titolo un immobile. Una definizione che potrebbe far inserire anche gli inquilini che, però, come è noto, in Trentino sono stati esclusi dal pagamento della quota di Tasi (il 10% della somma totale) di loro spettanza a livello nazionale. Il 90% viene pagato dal proprietario dell'immobile prima casa. Sulle seconde case e sulle prime di lusso si paga sia l'Imu sia la Tasi. Ovviamente l'Imu è dovuta anche da tutti gli altri tipi di fabbricati, diversi dall'abitazione, come uffici, capannoni industriali e artigianali, alberghi e così via.


L'entità media della Tasi sulla prima abitazione in provincia è generalmente più bassa di quanto richiesto nel resto d'Italia. Se si guarda Trento, ad esempio, il pagamento annuale è pari a circa 37 euro contro i 156 della media nazionale. Davanti al capoluogo ci sono solo altre quattro realtà: Olbia in Sardegna e Ragusa in Sicilia che non hanno previsto la Tasi sulla prima abitazione, Treviso con 13 euro e Asti con 34 euro annui. Per chi ha pagato la prima rata della Tasi in giugno, il saldo sarà di 18,5 euro medi a Trento. L'introito, tra Imu e Tasi, per la città guidata da Alessandro Andreatta, comprese tutti i tipi di fabbricati, dalle abitazioni a quelli industriali, sarà di circa 19 milioni di euro. Una cifra che a livello trentino potrebbe essere di circa 80 milioni di euro complessivi, mentre l'introito di Imu e Tasi per i Comuni si attesterà sui 180 milioni di euro circa.


A differenza del prossimo anno, quando il Comune, sarà obbligato a inviare il calcolo del dovuto a ciascun contribuente, quest'anno solo alcune amministrazioni hanno inviato l'F24 prestampato con le cifre da versare come acconto e come saldo.
Per chi l'avesse perso e vive nei Comuni che, come Trento ad esempio, lo hanno inviato prima del 16 giugno, termine per pagare la prima rata, può chiederlo all'ufficio tributi. Per calcolare la rata, invece, è possibile farlo andando direttamente sul portale Iuc del Consorzio dei comunie e accedere al calcolatore. La base imponibile Tasi è la stessa dell'Imu. Va ricordato che se è vero che ogni Comune ha una propria aliquota, e che si differenzia normalmente tra abitazione principale e altre abitazioni (a Trento ad esempio sulla prima si calcola l'1 per mille di aliquota con detrazione di 50 euro, sulla seconda l'1,5 per mille senza detrazioni), la base imponibile è la stessa per tutti i municipi. Si parte dunque dalla rendita catastale, la si rivaluta del 5% e si moltiplica il risultato per il coefficiente che varia in base al tipo di immobile (160 per le abitazioni).

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