Stamina, il papà di Desiree «Non siamo dei visionari»

«Noi non siamo visionari. Sappiamo che questa non è una cura vera e propria. Ma sappiamo anche che è una terapia che ha portato dei benefici ai nostri figli. E allora confidiamo che questo sia l'inizio di qualcosa di positivo per il futuro». Così Eros L., il padre di Desiree, prima dell'apertura dell'udienza al tribunale del Riesame di Torino sul caso Stamina

staminali.jpg"Noi non siamo visionari. Sappiamo che questa non è una cura vera e propria. Ma sappiamo anche che è una terapia che ha portato dei benefici ai nostri figli. E allora confidiamo che questo sia l'inizio di qualcosa di positivo per il futuro". Così Eros L., il padre di Desiree, prima dell'apertura dell'udienza al tribunale del Riesame di Torino sul caso Stamina.

 

"Con questo metodo - spiega - abbiamo visto un arresto dei processi degenerativi, cosa che di per sè è positiva, e, in alcuni casi, anche qualche piccolo ma sensibile miglioramento. Questo potrebbe essere un punto di partenza per costruire qualcosa di positivo per il futuro. Perchè queste malattie non si limiteranno a colpire i nostri figli: domani ci saranno altre Desiree. Bisogna pensare anche a loro".

 

Eros L., nell'affermare che "le leggi dello Stato sono dalla nostra parte", cita le decisioni con cui i giudici che hanno autorizzato i trattamenti a Brescia, la legge Turco-Fazio sulle cure compassionevoli e una norma del ministro Balduzzi sul divieto di interrompere una terapia.

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