Scuola, Rossi alla Uil «Precari: noi esempio»

«Non capisco la strategia della Uil. Come si fa ad essere critici con chi sta stabilizzerà 700 insegnanti precari? I sindacati, nessuno escluso, dovrebbero pensare di più al bene dei ragazzi». Il presidente della Provincia Ugo Rossi risponde intervendo sull'Adige.it alla dura presa di posizione della Uil contro il piano scuola

di Nicola Marchesoni

Ugo RossiTRENTO - "Non capisco la strategia della Uil. Come si fa ad essere critici con chi sta per stabilizzare 700 insegnanti precari? I sindacati, nessuno escluso, dovrebbero pensare al bene dei loro iscritti e, soprattutto, a quello dei ragazzi". Il presidente della Provincia risponde, intervenendo sull'Adige.it, alla dura presa di posizione della Uil contro il piano scuola.

 

Secondo Pietro Fiore, segretario del comparto questo sindacato dedicato alla scuola, firmare, come fatto da Cgil e Cisl, il protocollo (l'anticamera del contratto) sulla stabilizzazione, era inopportuno in quanto "la Provincia assicura nuovi contratti a tempo indeterminato solo in cambio un maggior numero di ore di lavoro per i docenti in organico".

 

Ugo Rossi non ci sta: "La riforma si farà. Mi auguro che la Uil torni sui suoi passi". Entra nel merito della questione: "Nel progetto c'è, è vero, un diverso utilizzo di un monte ore che oggi non è sempre utilizzato a vantaggio dei ragazzi ma utilizzato per altre attività. Inevitabile muoversi diversamente. Siamo, poi, intervenuti per garantire continuità di insegnamento nelle scuole periferiche".

 

Affonda il colpo: "Dire che la Provincia ha risparmiato risorse in questa operazione è falso. Dare un'occupazione fissa a 700 persone è un qualcosa di unico in Italia". Prosegue: "Il 50% delle stabilizzazioni avverrà tramite le graduatorie, il restante 50% tramite esiti concorsi. Bisognava, infatti, dare un futuro certo non solo a chi era già nel sistema, ma pure a quanti nel sistema non ci sono ancora. Verranno, infine, premiati gli insegnanti che sanno le lingue".

 

Non teme le eventuali azioni di protesta della Uil: "Mi auguro che prevalga la ragionevolezza. I sindacati devono rendersi conto che viviamo in un'epoca dove approcci nelle trattative che potevano essere validi fino agli anni '90 non hanno più senso". 

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