Not, entro l'estate il progetto vincente

Tra un paio di mesi la partita amministrativa aperta sul  Not, appalto in project financing da 1,7 miliardi per 25 anni di gestione del Nuovo ospedale di Trento, potrebbe essere  conclusa. Con tempi tutto sommato accettabili, siamo in vista della stretta finale di questo complesso contenzioso. Come era prevedibile tutte le parti in lizza, cioè le associazioni di imprese concorrenti e la stessa Provincia quale stazione appaltante, hanno promosso ricorsi

Tra un paio di mesi la partita amministrativa aperta sul  Not, appalto in project financing da 1,7 miliardi per 25 anni di gestione del Nuovo ospedale di Trento, potrebbe essere  conclusa. Con tempi tutto sommato accettabili, siamo in vista della stretta finale di questo complesso contenzioso. Come era prevedibile tutte le parti in lizza, cioè le associazioni di imprese concorrenti e la stessa Provincia quale stazione appaltante, hanno promosso ricorsi.
A contestare la sentenza di primo grado del Tar di Trento, depositata il 16 dicembre scorso, era stata in primis la cordata guidata da Impregilo, esclusa dai giudici dopo essere risultata vincente nella valutazione fatta dalla Provincia. Appello al Consiglio di Stato è stato proposto anche da Cmb (giunta quarta e poi a sua volta estromessa). Al massimo organo della giustizia amministrativa hanno fatto ricorso anche le uniche due Ati ancora in lizza: Mantovani (che era giunta seconda e che ore gode dei favori del pronostico qualora la decisione del Tar dovesse essere confermata) e Pizzarotti (terza, ma per ora unica possibile rivale). Infine un corposo ricorso lo ha depositato anche la Provincia di Trento.
Le parti alla prima udienza davanti al Consiglio di Stato hanno rinunciato alla sospensiva. Questo dovrebbe consentire di arrivare ad un giudizio di merito definitivo in tempi più rapidi. La discussione è infatti fissata per fine giugno. Se non ci saranno rinvii, quel giorno i singoli ricorsi verranno riuniti in un unico procedimento che sarà discusso e trattato unitariamente. Il dispositivo della sentenza potrebbe dunque essere depositato poco dopo. Questo significa che entro l'estate dovremmo conoscere il vincitore, e più importante, quale volto avrà il Nuovo ospedale del Trentino.
Le possibilità sono diverse. Semplificando molto, due sono gli scenari più probabili. Qualora dovesse essere confermato il giudizio del Tar, la Provincia dovrebbe nominare una nuova commissione e rivalutare i due progetti superstiti, quelli cioè targati Mantovani e Pizzarotti. Se invece dovessero essere accolte le tesi della Provincia e di Impregilo, quest'ultima tornerebbe ad essere la vincente.
Ricordiamo, in estrema sintesi vista la complessità del contenzioso, quali erano stati i rilievi del Tar. Primo: commissione illegittima. I giudici hanno accolto la censura di Pizzarotti, la quale sosteneva che il direttore dell'Azienda sanitaria Luciano Flor e la dirigente generale Livia Ferrario, non potessero sedere nella commissione tecnica presieduta da Raffaele De Col, dal momento che avevano partecipato alla stesura dello studio di fattibilità alla base del bando di gara.
Secondo: cade Impregilo. A mettere fuori gioco la vincitrice è stata una censura sollevata da Mantovani, che riguarda il ricorso al cosiddetto «avvalimento», ovvero la possibilità di prevedere l'apporto per lavorazioni e servizi da parte di altri soggetti. Un istituto che in due casi sarebbe stato usato a «cascata», in assenza dei requisiti minimi.
Terzo: fuori anche Cmb. La seconda esclusa è stata a sua volta «impallinata» da una censura di Impregilo, la quale aveva contestato alla Cmb di avere indicato nell'offerta relativa a canoni di servizio e disponibilità una cifra superiore al limite posto dal bando di gara.
 S. D.

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