Not, ecco i progetti e l'incognita qualità

Una «mitragliata reciproca». Sceglie, non a caso, una metafora bellica, il presidente del Tar Armando Pozzi, per descrivere il confronto giudiziario che si è aperto intorno al Not, il nuovo ospedale di Trento da 1,7 miliardi di euro. Pozzi ha ripercorso i passaggi più importanti del dispositivo, spiegando le ragioni giuridiche che hanno portato all'esclusione di due dei quattro partecipanti: Impregilo e Cmb, i cui progetti erano stati giudicati i migliori qualitativamente. Adesso si andrà avanti, in attesa del ricorso al Consiglio di Stato

di Franco Gottardi

I quattro progetti presentano caratteristiche in parte simili, obbligate dai parametri imposti dlala gara d'appalto, ma in alcune parti anche molto diverse. Vediamo quello che prevedono punto per punto, tenendo conto che le due cordate che rimangono in gara sono a questo punto quella capitanata dalla Pizzarotti di Parma e quella guidata dalla Mantovani.
 

I costi.
Per quanto riguarda i costi della pura costruzione edile Impregilo era riuscita a rimanere col suo progetto ben al di sotto della base di gara, stabilita in 267 milioni e 79 mila euro, presentando un'offerta da 251 milioni 844 mila euro. Conta di spendere meno solamente la cordata Pizzarotti che ha calcolato una spesa di 243 milioni 550 mila euro mentre la Mantovani pensa di spendere, Iva inclusa, 271 milioni 620 mila euro e la Cmb addirittura 291 milioni 166 mila euro. Dividendo il costo complessivo per l'ampiezza del complesso ospedaliero l'offerta migliore diventa quella di Mantovani & C. che contano di costruire spendendo 2.012 euro al metro quadro, ben al di sotto della base di gara fissata a 2.450 euro al metro. Sotto il limite anche Impregilo con 2.082 euro al metro e Pizzarotti con 2.251 mentre Cmb sarebbe andata sopra spendendo 2.516 euro al metro.
 

Superfici e dotazioni.
La gara d'appalto dava come indicazione base una superficie di 109.006 metri quadrati e l'unica cordata a rimanere in linea, anzi leggermente sotto, è quella guidata dalla Pizzarotti con 108.671 metri. Di manica larga la Mantovani il cui progetto prevede una superficie di 135.000 metri, oltre 14 mila più di Impregilo che si ferma a 120.929. Il progetto Cmb prevedeva una superficie di 115.695 euro.
Per quanto riguarda il numero di posti letto disponibili quasi tutti si mantengono vicini al minimo di 600 previsto dal bando di gara. Cmb ne offre 601, Mantovani e Pizzarotti 602. Solo Impregilo largheggia con una previsione di 613 posti letto.
Importante per la qualità del servizio è il numero di parcheggi, viste soprattutto le attuali condizioni del Santa Chiara dove da sempre la scarsa dotazione di posti auto è un problema enorme sia per chi ci lavora che per i visitatori. Il Not non dovrebbe avere problemi di questo tipo, soprattutto se vincerà la Mantovani che di parcheggi nel progetto ne ha inseriti 1.708, cioè 108 più di quanto previsto come base di gara. L'unica a rimanere sotto la soglia base è Cmb con una dotazione di 1.588 mentre Pizzarotti (1.608) e Impregilo (1.614) si collocano leggermente sopra.
 

Canoni.
A tradire il raggruppamento guidato da Cmb è stata una richiesta economica, in termini di pagamento di canoni e disponibilità, una sorta di affitto da corrispondere per gli anni di gestione assegnati dal contratto di project financing, che sono poco più di 24. Il colosso della cooperazione ha infatti chiesto una cifra di gran lunga superiore a quella prevista come base d'asta e considerata anche dai giudici invalicabile. Nel primo anno la richiesta complessiva massima doveva essere di 59,9 milioni di euro e Cmb ne ha invece chiesti 68,88. Gli altri sono invece rimasti sotto la soglia con Pizzarotti che ne chiedeva appena 44,73, Mantovani 53,95 e Impregilo 58. Canoni e disponibilità che vanno crescendo di anno in anno fino ad arrivare a circa 86 milioni come base di gara, con Cmb che ne chiedeva però quasi 98.
 

Pulizie e calore.
Molto diverse l'una dall'altra le previsioni relative ai consumi energetici. La più virtuosa da questo punto di vista è la Pizzarotti che prevede di spendere per il riscaldamento, la ventilazione e il condizionamento dell'aria 1 milione 85 mila euro all'anno, molto meno di Impregilo (2 milioni 859 mila), Mantovani (3 milioni 78 mila) e Cmb (3 milioni 638 mila).
La quantità di energia elettrica impiegata premia invece Impregilo (1 milione 804 mila euro all'anno) davanti a Pizzarotti (2 milioni 105 mila), Mantovani (2 milioni 146 mila) e Cmb (2 milioni 175 mila).
Curioso il dato sul numero di ore di pulizie previsto, che va dalle 456.560 di Pizzarotti alle 594.305 di Cmb.

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