Bassa Valsugana e Tesino,  rincari nelle mense scolastiche

Dal prossimo anno scolastico aumenteranno le tariffe del servizio mensa nelle scuole elementari e medie della Bassa Valsugana e del Tesino. Lo ha deciso la giunta della Comunità di valle: l'adeguamento sarà di 50 centesimi sia per la tariffa minima di base, che passa così da 2 a 2,50 euro, sia per la tariffa massima, da 4 a 4,50 euro

di Roberta Boccardi

pasta pastasciutta ciboBASSA VALSUGANA - Dal prossimo anno scolastico aumenteranno le tariffe del servizio mensa nelle scuole elementari e medie della Bassa Valsugana e del Tesino. Lo ha deciso la giunta della Comunità di valle: l'adeguamento sarà di 50 centesimi sia per la tariffa minima di base, che passa così da 2 a 2,50 euro, sia per la tariffa massima, da 4 a 4,50 euro. Restano confermati i valori Icef da associare alle quote minime e massime, e il valore (0,5294) sotto il quale c'è la riduzione per i figli a carico. «Dal 2010, da quando siamo in carica, le tariffe delle mense sono rimaste ferme, nonostante l'aumento dei costi - dice il presidente Sandro Dandrea -. L'anno scorso abbiamo coperto con l'avanzo di amministrazione, ma quest'anno lo scalino c'è e l'adeguamento è diventato indispensabile».


A dare i numeri del servizio è l'assessore all'istruzione Paolo Sordo . «La previsione di spesa per il prossimo anno scolastico è di 1.040.000 euro (compresi alcuni acquisti e manutenzioni), per 210 mila pasti, il cui costo medio è di 4,67 euro comprensivo di Iva - precisa Sordo -. E il trasferimento dalla Provincia è fermo a 445 mila euro,per cui con le attuali tariffe avremmo uno sbilanciamento di circa 100 mila euro. Abbiamo fatto varie proiezione e concluso che quella che ci consente di coprire interamente i costi, comporta questo aumento di 0,50 euro, bilanciato dalle riduzioni Icef per il numero dei figli e, per le famiglie disagiate, da altri aiuti cui possono accedere».


Tariffe in media con quelle di altre Comunità, pur con tutti gli sforzi per ridurre i costi. «Ad esempio siamo riusciti ad ottenere la collaborazione delle scuole per comunicare via fax alla Risto 3 il numero dei bambini presenti - continua Sordo -, prima c'era un addetto, pagato, che doveva fare il giro di tutte le scuole per raccogliere le prenotazioni. Inoltre abbiamo parlato con i comitati dei genitori».


La situazione delle mense è, infatti, abbastanza variegata: 14 sono gestite dalla Risto 3 (alla quale per contratto ogni anno viene riconosciuto l'adeguamento Istat), tre sono gestite da comitati privati di genitori, Grigno con la frazione Tezze, Roncegno e Telve, mentre Castelnuovo, Telve di Sopra e Ospedaletto si avvalgono della cucina delle scuole materne.
«È chiaro che solo attraverso una riorganizzazione delle cucine si riesce a controllare il costo del pasto - considera il presidente Dandrea -, ma è altrettanto vero che il lavoro dei comitati è funzionale al mantenimento del servizio nelle singole comunità».


Pur riconoscendo l'utilità di scelte fatte in passato, però, ci sono situazioni che vanno corrette: dove ad da esempio ci sono tre cucine nello stesso comune. «In futuro la programmazione di nuove cucine, nuove mense e nuovi pomeriggi facoltativi dovrà essere affrontata a livello di Conferenza dei sindaci e di Comunità - osserva Dandrea -, così come dovremo cominciare a ragionare sui contenuti del bando, poiché il contratto con la Risto 3 scade alla fine del prossimo anno».


«L'obiettivo è di ridurre il numero delle cucine senza stravolgere tutto, ma decidendo di volta in volta quando ci saranno ristrutturazioni o cambiamenti da fare. In ogni caso - conclude l'assessore Paolo Sordo - l'aumento stabilito varrà per i prossimi anni scolastici: per almeno due anni le tariffe rimarranno quelle».

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