Insegnanti: Tfa speciale,  via libera all'abilitazione

Buone notizie per i circa mille insegnanti trentini, che lavorano nella scuola da almeno tre anni, interessati al tirocinio formativo attivo speciale. La Corte dei conti ha dato il via libera e finalmente quei docenti di elementari, medie e superiori in attesa di uno strumento di abilitazione potranno coronare il proprio sogno. Ma la notizia ha anche un risvolto negativo: la norma stabilisce che per il calcolo dei tre anni non possa essere conteggiato l'anno scolastico appena concluso. I tirocini potranno essere proposti «a scaglioni», su due anni.

di Andrea Tomasi

scuola classe elementari maestra insegnanteTRENTO - La bella notizia è che il Tfa speciale è passato in Corte dei conti e che c'è quindi un «via libera» al tirocinio formativo attivo speciale, quello pensato per gli insegnanti che lavorano nella scuola da almeno tre anni. La brutta notizia - per quei docenti di scuole elementari, medie e superiori in attesa di uno strumento di abilitazione - è che non viene conteggiato l'anno scolastico appena concluso. C'è incertezza perché si attende ancora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. E a questo aggiungiamo il fatto che per una modifica normativa si dovrebbe passare in Parlamento, che in questo periodo di tutto pare occuparsi tranne che di scuola.
La questione - come sempre quando si parla di istruzione - è a dir poco complessa. Il disegno normativo - di cui si parla da mesi - prevede un tirocinio, che è una versione più corta rispetto a quello ordinario (che è annuale). È accessibile per quegli insegnanti che abbiano svolto almeno 27 mesi di servizio continuativo (180 giorni all'anno). Come detto però, sono tagliati fuori quei «giovani» che speravano di poter far pesare anche l'anno scolastico appena concluso. A livello nazionale l'introduzione del Tfa speciale riguarda dalle 70 mila alle 80 mila persone. In Trentino, stando alle proiezioni, dovrebbe riguardare almeno 800 professoresse, professori, maestre e maestri.
Qualche dettaglio si dovrebbe conoscere venerdì prossimo quando, in via Gilli - sede del Dipartimento della conoscenza della Provincia - si riuniranno i rappresentanti sindacali. All'ordine del giorno ci sono le immissioni in ruolo, ma è molto probabile che verranno chiesti lumi anche in materia di tirocinio speciale.
Secondo le previsioni i tiurocini a cui saranno chiamati i docenti potranno essere proposti «a scaglioni», su due anni. La speranza, soprattutto per una realtà limitata come quella trentina, è che almeno qui tutto si possa svolgere in un anno solo, a partire dal prossimo settembre.
Lo strumento individuato per garantire l'abilitazione a chi in realtà lavora da tempo nella scuola è sicuramente perfettibile e non sono mancate le lamentele da parte dei protagonisti del mondo dell'istruzione provinciale. I rappresentanti sindacali però esultano per il risultato raggiunto, visto che il via libera al Tfas non era scontato. «Da una parte non possiamo che essere soddisfatti perché finalmente si è di fronte ad una svolta - commenta Pietro Di Fiore, segretario di Uil Scuola - Dall'altro non possiamo che notare che si tratta dell'introduzione di un sistema che sostanzialmente certifica il lavoro svolto da persone che di fatto non avrebbero bisogno di alcuna abilitazione, visto che si tratta di insegnanti che da anni si occupano dell'istruzione dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Detto ciò, qualche dubbio sulle modalità delle prove rimane. Vedremo quali saranno gli sviluppi».
Antonietta Pellegrino (Cisl Scuola) fa notare che il quizzone di ammissione al Tfas - una prova preselettiva che è stata sostenuta dai partecipanti al tirocinio ordinario - verrà tolto dal disegno normativo. «Si tratta di un risultato importante, frutto di una battaglia sindacale. Non possiamo che esserne contenti». Pellegrino, che con Stefania Galli guida la segreteria del sindacato Cisl dedicato al pianeta istruzione, coglie l'occasione per ribadire l'importanza della fase che sta attraversando la scuola trentina: «Oltre ai Tirocini formativi attivi speciali e a quelli ordinari, c'è il nodo del completamento degli organici. Gli accordi prevedono che, a fronte di 107 pensionamenti di insegnanti, ci possano essere almeno altrettante assunzioni. Ma l'idea è che si possa andare anche oltre, fino a 150 o 170. Per noi peraltro è molto importante che venga dato spazio agli insegnanti di sostegno, fondamentali per gli alunni con problemi di apprendimento».

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