Crollo delle nascite nel primo quadrimestre

Inizialmente la preoccupazione era: riusciranno i punti nascita distribuiti sul territorio ad assorbire le nascite che fino allo scorso anno avvenivano al S. Camillo? La discussione è andata avanti per mesi e ha portato ad una massiccia ristrutturazione del reparto di ostetricia del S. Chiara e ad un aumento di personale dello stesso. Ora, dati alla mano, si scopre che nei primi quattro mesi del 2013 c'è stato un secco crollo delle nascite

di Patrizia Todesco

Inizialmente la preoccupazione era: riusciranno i punti nascita distribuiti sul territorio ad assorbire le nascite che fino allo scorso anno avvenivano al S. Camillo? La discussione è andata avanti per mesi e ha portato ad una massiccia ristrutturazione del reparto di ostetricia del S. Chiara e ad un aumento di personale dello stesso. Ora, dati alla mano, si scopre che nei primi quattro mesi del 2013 c'è stato un secco crollo delle nascite. Si parla in Trentino di 165 bambini in meno, un dato che inevitabilmente ha attutito il colpo dei 221 che lo scorso anno nel primo quadrimestre erano nati al S. Camillo. Viene da sé quindi immaginare che massicce affluenze in più nei punti nascita della Provincia non ce ne siano stati. Qualche scostamento, comunque, si nota. Gli unici punti nascita che «guadagnano» in termini numerici sono il S. Chiara con un +66 e Arco con un +24. Nel primo caso è evidente che l'ospedale della città rimane il bacino naturale per quelle donne che prima si rivolgevano all'ospedale gestito dalle suore. Per Arco, invece, si potrebbe ipotizzare un aumento legato in parte alle donne della zona che prima si rivolgevano al S. Camillo e dall'altra ad un incremento dell'attività del centro di fecondazione assistita .  Stabili, invece, Cles, Rovereto e Cavalese, mentre sembra non avere fine il calo di nascite a Tione che rimane tutt'oggi senza un primario e con molti medici a contratto. Pur essendo solo un dato quadrimestrale, se dovesse essere confermato anche negli altri mesi vorrebbe dire che a Tione, nel 2013, nascerebbero poco più di 150 bambini, un numero decisamente lontano dai minimi prescritti dalle linee guida nazionali per i parti sicuri.
Da escludere anche una fuga delle mamme negli ospedali fuori provincia considerato che si registra un calo anche tra i residenti in Trentino nati fuori. Nel primo quadrimestre 2012 erano stati 181 contro i 162 del 2012. Tra i numeri più significativi un aumento dei nati a Merano (10), stabile Feltre dove si rivolgono tutte le famiglie del Primiero (37), Vipiteno (22) e in leggero calo Bolzano (33 contro i 41 dello scorso anno). Curioso poi notare che tra i bambini trentini nati fuori provincia ve ne sia uno che nei primi mesi del 2013 è nato a Taiwan, uno nato nel Regno Unito e due nati in Germania.
Ma cosa può essere successo tra aprile e luglio dello scorso anno per portare ad un crollo così sensibile delle nascite nella nostra provincia?. Principale indiziata rimane la crisi economica e l'incertezza sul futuro lavorativo di molte coppie.
Oltre alla diminuzione effettiva del tasso di fertilità, è provato poi che questa provochi un innalzamento dell'età delle mamme al momento della loro prima gravidanza. Ora occhi puntati sull'evoluzione dei prossimi dati. Considerato che la crisi, nella seconda metà del 2012, ossia il periodo in cui avrebbero dovuto essere concepiti i piccoli che nasceranno del secondo e terzo quadrimestre 2013,  si è aggravata, i prossimi dati potrebbero mettere in evidenza un crollo maggiore.

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