Le ambulanze del 118 dal Ghana a Canazei

È stato di  47 mila euro il ricavato dell'Azienda sanitaria per le 11 ambulanze dismesse e messe all'asta ieri pomeriggio. Un'occasione che si è rivelata ghiotta per moltissime associazioni che operano nel sociale e nella solidarietà internazionale ma anche per aziende e privati.  Ad oggi il costo di una nuova ambulanza si aggira sui 100 mila euro e le richieste di partecipare all'asta sono arrivate addirittura dalla Siria

di Giuseppe Fin

È stato di  47 mila euro il ricavato dell'Azienda sanitaria per le 11 ambulanze dismesse e messe all'asta ieri pomeriggio. Un'occasione che si è rivelata ghiotta per moltissime associazioni che operano nel sociale e nella solidarietà internazionale ma anche per aziende e privati.  Ad oggi il costo di una nuova ambulanza si aggira sui 100 mila euro e le richieste di partecipare all'asta sono arrivate addirittura dalla Siria.
È la prima volta, in Trentino, che l'Azienda sanitaria decide di mettere in vendita le sue ambulanze dismesse. In passato, in periodi economici  decisamente migliori,  erano sempre state donate a qualche onlus che opera nei paesi del terzo mondo. L'asta si è svolta con il metodo del pubblico banditore e la formula del «visto e piaciuto». I primi cinque mezzi operativi dal 1999, con tetto basso e dotati di barella e di sedia per cardiopatici,  hanno avuto una base di partenza di 2 mila euro, mentre per le restanti ambulanze entrante in funzione nel 2000 circa, l'asta è iniziata dai 3 mila euro.
La prima ambulanza all'asta è andata ad un privato. «Io arrivo dal Ghana - ci ha spiegato Vito che con 2 mila e 200 euro si è aggiudicato il primo mezzo - e nel piccolo ospedale del villaggio da dove provengo hanno bisogno di un'ambulanza. I soldi a disposizione non sono molti e abbiamo puntato nei mezzi con una base di partenza più bassa».
Tutte le 11 ambulanze possono proseguire l'attività di trasporto infermi oppure, tramite un cambio di destinazione d'uso presso la motorizzazione civile, essere utilizzate come furgoni per il trasporto di persone o merci. Un procedimento, quest'ultimo, molto più complicato visto che alcuni dei mezzi sono usciti dalla casa madre già come ambulanze e per il cambio d'uso occorre l'ok da parte di quest'ultima.
L'offerta più alta all'asta è stata fatta da «Trauma Medical Clinic», una struttura privata di Canazei che è arrivata a 6 mila e 800 euro per un'ambulanza del 2002 con 117 mila chilometri.
Un mezzo con 2 mila e 400 euro è andato anche all'associazione «Amici in cordata nel mondo» che ha deciso di destinarlo all'orfanotrofio di Gomel in Bielorussia. «Ci sono circa 250 bambini - ci spiegano i responsabili - tutti portatori di handicap di vario genere e questo mezzo sarà molto utile».
A fare la parte del leone nell'aggiudicarsi il maggior numero di ambulanze è stata però l'azienda trentina Autonord - Mercedes che è riuscita a portarsi a casa ben 3 mezzi per un totale di 14 mila euro . «Abbiamo molte richieste - ci spiega Paolo Borzaga - di mezzi da parte soprattutto della Protezione Civile in giro per l'Italia. Queste ambulanze le sistemiamo e a seconda di quello che ci viene richiesto possiamo trasformarle in furgoni oppure mantenerle così come sono oggi. Il guadagno è basso, si aggirerà su circa millecinquecento euro».  All'asta non sono però mancate anche le associazioni di soccorso sanitario trentine. La Croce Bianca dell'Alto Garda è riuscita ad aggiudicarsi un'ambulanza del 2001 con circa 212 mila chilometri a 5 mila e 400 euro mentre la Croce Rossa del Trentino è riuscita ad avere la meglio con un'offerta di  5 mila e 500 euro per un mezzo del 2001 con soli 178 mila chilometri. «Pensiamo di usare questa ambulanza - ha spiegato Paolo Soave Commissario Provinciale Cri del Trentino - per il trasporto infermi nel territorio provinciale oppure di usarla come jolly nel caso serva». Soddisfatto del ricavato il dottor Alberto Zini, responsabile della Centrale Operativa di Trentino Emergenza. «In tempi di crisi è un buon risultato. È stato un modo trasparente - ha affermato - per mettere a disposizione i mezzi alle associazioni».

comments powered by Disqus