Gli studenti africani imparano a sciare

Imparare a sciare. Per i ragazzi trentini una cosa ovvia, vista la vicinanza con le montagne e la prossimità con tutte le discipline della neve. Che sia sci alpino, nordico, o meglio ancora snowboard, alzi la mano quale studente universitario trentino non abbia mai messo mani e piedi sulla neve. La stessa cosa non si può certo dire dei ragazzi che frequentano l'Università di Trento e che provengono dalle calde regioni africane

Imparare a sciare. Per i ragazzi trentini una cosa ovvia, vista la vicinanza con le montagne e la prossimità con tutte le discipline della neve. Che sia sci alpino, nordico, o meglio ancora snowboard, alzi la mano quale studente universitario trentino non abbia mai messo mani e piedi sulla neve.
La stessa cosa non si può certo dire dei ragazzi che frequentano l'Università di Trento e che provengono dalle calde regioni africane. I quali, già spaesati nel trovarsi a studiare in una città in cui per nove mesi all'anno (o quasi) bisogna infilarsi il cappotto, una grande familiarità con la neve proprio non ce l'hanno. O meglio: non ce l'avevano, almeno fino a domenica scorsa.
Quando, grazie alla bella idea del maestro di sci e «bondonero doc» Diego Tomasi e di don Roberto Marchesoni, rettore della chiesa del Suffragio di Trento, non hanno provato l'emozione di un'intera giornata sul bianco delle nevi di Lavarone - Bertoldi.
Una quarantina di ragazzi provenienti da Togo, Camerun, Ghana, Uganda, Guinea Bissau e India hanno potuto imparare i primi rudimenti dello sci alpino. A procurare l'attrezzatura per tutti è stato lo stesso Tomasi (e pazienza se scarponi o attacchi non erano proprio di ultimissima generazione) che ha anche ottenuto gli skipass dagli impiantisti di Lavarone.
Grazie anche al favore del tempo (altro che la giornata uggiosa) di ieri, per gli universitari trentin-africani è stata davvero un'esperienza unica.  Terminata con la messa celebrata da don Marchesoni e una cena in compagnia. Naturalmente a base di piatti tipici trentini.
Un'esperienza - hanno ribadito i partecipanti - decisamente da ripetere.

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