Meccanici, il 46%  trova subito posto

Il 46% degli studenti che nel 2012 hanno ottenuto la qualifica in meccanica sono già occupati: il 35% ha deciso di proseguire gli studi, solo il 19% è in cerca di lavoro. Numero questo che sale al 21% degli studenti «elettricisti»: ma anche qui il 34% ha già trovato occupazione, e cresce invece il numero di quanti decidono di proseguire gli studi, il 45%. Questi i «numeri» d'annata, riferiti alle possibilità occupazionali, dell'Enaip di Cles, che apre le porte a quanti intendano proseguire il percorso di studi, dopo le medie, nella formazione professionale

tom tom auto navigatoreCLES - Il 46% degli studenti che nel 2012 hanno ottenuto la qualifica in meccanica sono già occupati: il 35% ha deciso di proseguire gli studi, solo il 19% è in cerca di lavoro. Numero questo che sale al 21% degli studenti «elettricisti»: ma anche qui il 34% ha già trovato occupazione, e cresce invece il numero di quanti decidono di proseguire gli studi, il 45%. Questi i «numeri» d'annata, riferiti alle possibilità occupazionali, dell'Enaip di Cles, che apre le porte a quanti intendano proseguire il percorso di studi, dopo le medie, nella formazione professionale.

 

La visita alla scuola, con possibilità di dialogare con docenti e studenti, è duplice: lunedì 14 e lunedì 21 gennaio, dalle 14 alle 16.30, giornate in cui sarà possibile prendere visione di laboratori, proposte didattiche e formative, per quanti intendano intraprendere la strada che conduce in tre anni agli attestati di qualifica di operatore elettrico o meccanico (a Cles), o altre specializzazioni, anche se dopo il primo anno sarà necessario trasferirsi in altra sede. Con possibilità di prolungare il periodo scolare al quarto anno che consente di diventare «tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati»; e anche di avviarsi tramite «passerelle» verso gli istituti tecnici.


La filosofia di base, spiega il dirigente scolastico Luca Branz , è di sviluppare attività pratiche laboratoriali reali e non simulate che aiutano a comprendere meglio i concetti teorici e culturali che se studiati solo sui libri risultano nella maggior parte dei casi ostici e noiosi. La scuola professionale, continua, non è un ripiego; «anche se si riscontra tuttora una certa resistenza». Sia pure solo in prima battuta: l'anno scolastico in atto aveva visto 42 preiscrizioni alle classi prime a febbraio, ma attraverso le «passerelle» da altri istituti i frequentanti sono diventati 60. «Un particolare che ci crea disagi organizzativi», ammette Branz, «anche se dopo anni di trend costante siamo preparati ad affrontare questo flusso migratorio».

 

Ciò che più conta, sottolinea il dirigente, è il lavoro di rimotivazione e accrescimento dell'autostima dei nuovi arrivati. «Cambiare scuola, soprattutto a seguito di una bocciatura, può generare timori, rifiuto della scuola, che se sottovalutati possono generare l'abbandono prematuro, senza alcun titolo di studio, ormai fondamentale». Dall'Enaip non escono dottori, ma persone con capacità lavorative e conoscenze tecnologiche (e non solo), che si inseriscono facilmente nel mondo del lavoro, anche in un periodo di crisi.

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