Ex Nicolini, altri 12 mesi di cassa

Oltre alla concreta prospettiva di vedersi restituiti i propri crediti residui, per i 47 ex dipendenti degli stabilimenti di Arco e Pieve di Bono, che non hanno ancora trovato una nuova occupazione, si apre la possibilità di accedere ai benefici di altri dodici mesi di cassa integrazione straordinaria, oltre a quelli di cui hanno già goduto

PIEVE DI BONO - La domanda di concordato preventivo formulata dalla Nicolini spa è stata recentemente accettata. Oltre alla concreta prospettiva di vedersi restituiti i propri crediti residui, per i 47 ex dipendenti degli stabilimenti di Arco e Pieve di Bono, che non hanno ancora trovato una nuova occupazione, si apre la possibilità di accedere ai benefici di altri dodici mesi di cassa integrazione straordinaria, oltre a quelli di cui hanno già goduto. La novità viene salutata con soddisfazione da parte di Maurizio Zabbeni (Fillea Cgil) e Raffaele Giorgetta (Filca Cisl). «Il deterioramento del mercato del lavoro trentino provocato dal perdurare della crisi economica - spiegano i due sindacalisti - rende difficile per questi lavoratori trovare una nuova occupazione. Così la possibilità di rimanere in cassa integrazione per altri dodici mesi era fondamentale per dare un minimo di sicurezza ai redditi degli ex dipendenti della Nicolini. Chiediamo fin da ora che Confidi si attivi tempestivamente per garantire la necessaria continuità di reddito a tutti i lavoratori di Arco e Pieve di Bono, oggi in cassa integrazione».

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