Canone moderato,dall’Itea 1000 alloggi

Piano da 240 milioni. Investe anche Pensplan Bond per oltre 150 milioni. Un fondo immobiliare per gli altri 2000 previsti. Per un alloggio da 70 metri quadri si pagherebbero 450 euro al mese invece di 600

TrentoTRENTO - Nell'ambito del piano straordinario di edilizia pubblica varato l'anno scorso dalla giunta Dellai, si va delineando il progetto Itea sugli alloggi a canone moderato, quelli destinati a famiglie che, pur non raggiungendo i requisiti minimi previsti per accedere all'abitazione a canone sociale, fanno fatica a sostenere affitti di mercato. Dei 3.000 alloggi previsti entro il 2016, l'Itea ne realizzerà direttamente 1.000, per un investimento complessivo di 240 milioni di euro. Di essi, 700 sono già alla fase dello studio di fattibilità e potranno essere realizzati entro il 2012. Per gli altri 2.000 alloggi, uno degli strumenti più importanti che verrà messo in campo, sempre con il coordinamento di Itea, sarà un fondo immobiliare alimentato per il 40% dalla Cassa depositi e prestiti nazionale e per il resto da un pool di investitori locali, tra cui Cassa del Trentino, i fondi pensione del sistema Pensplan, compreso il fondo dei lavoratori dipendenti Laborfonds, e investitori istituzionali come la Fondazione Caritro. La mappa degli affitti calmierati. Il canone moderato viene stimato in base ad alcuni indicatori, tra cui i limiti stabiliti gli accordi territoriali tra organizzazioni della proprietà edilizia e sindacati dei conduttori. In pratica a Trento, presa una media di mercato di 8,5 euro a metro quadro al mese, cioè circa 600 euro al mese per un alloggio di 70 metri quadri, lo sconto si collocherebbe fra il 20 e il 30%, portando il canone intorno ai 450 euro. Dei primi 700 alloggi di questo tipo, 300 saranno realizzati a Trento, tra i quali i 104 di viale dei Tigli già concordati col Comune e in fase avanzata di progettazione e altri 30 al caseggiato La Nave di via San Pio X. A Rovereto sono previste120 abitazioni ad affitto calmierato, che dovrebbero essere collocate, tra l'altro, nella ex Sav, a Riva e Arco 80, in Alta Valsugana 20, a Mezzocorona 9 e poi, via via, in altri centri e vallate. La copertura finanziaria. Il piano prevede che nel 40% dei casi il terreno venga messo a disposizione, sotto forma di diritto di superficie, dal Comune e questo sconta del 30% il prezzo dell'alloggio da costruire. Per il resto le aree sono già di Itea o vanno acquisite. Le risorse arriveranno in parte dalla stessa Spa pubblica, ad esempio dagli incassi delle dismissioni, in parte da contributi statali, come i 4,7 milioni per viale dei Tigli, ma in gran parte, per 160 milioni, ricorrendo al mercato finanziario, cioè attraverso emissioni obbligazionarie. I bond saranno sostenibili proprio perché gli affitti moderati non sono bassissimi come quelli sociali e consentono di coprire il flusso delle cedole da pagare. Acquisti diretti e fondi immobiliari. Una parte delle case a canone moderato potrebbero venire da quelle che Itea sta acquistando a Trento a seguito del bando per l'edilizia pubblica. Sono state selezionate quattro proposte di operatori per complessivi 90 alloggi, 40 in più di quelli previsti dal bando. L'altra partita riguarda i rimanenti 2.000 alloggi previsti dal piano. Itea sarà sempre lo sportello di riferimento e il perno operativo, ma l'ipotesi che sta prendendo forma, e che la giunta provinciale dovrà esaminare, parla di far scendere in campo un fondo immobiliare, collegato al piano nazionale che ruota attorno a Cassa depositi e prestiti. Cdp metterebbe il 40% delle risorse, il restante 60% verrebbe dai soggetti finanziari del territorio, tra cui i fondi pensione regionali. E il piano sarebbe sostenibile se, oltre agli affitti, si andrà a prevedere una parte degli alloggi a riscatto.
Francesco Terreri

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